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Economia

Nuovo porto e waterfront come occasione di rigenerazione urbana della città, l'appello di Confcommercio

Dal convegno organizzato da Confcommercio Pescara alcuni aspetti interessanti sul ruolo che potranno giocare la nuova infrastruttura portuale e tutto l'area adiacente

Il nuovo porto di Pescara con il waterfront deve essere considerato come un'infrastruttura strategica per la rigenerazione sostenibile.
Questo il messaggio che proviene dal convegno organizzato da Confcommercio Pescara e che si è tenuto nell'Aurum.

Attraverso gli interventi di importanti relatori, il convegno è stata l’occasione per lanciare idee stimolanti sul futuro assetto urbanistico della zona portuale e retro portuale con particolare riferimento agli aspetti inerenti la rigenerazione urbana e le connessioni dello sviluppo infrastrutturale del porto di Pescara con l’entroterra.

Così commenta il presidente della Confcommercio di Pescara, Riccardo Padovano: «Assieme al dipartimento di Architettura dell’università d’Annunzio abbiamo pensato di organizzare questo momento di riflessione pubblica in quanto la città di Pescara non può perdere l’occasione per ripensarsi a partire dal suo waterfront, sfruttando al meglio i fondi del Pnrr. Occorre elaborare una nuova visione del nostro futuro e per fare questo occorre concepire un percorso di rigenerazione urbana e non di semplice riqualificazione. La rigenerazione urbana implica il coinvolgimento di tutti gli attori dello sviluppo locale, pubblici, privati e no-profit.  In tal senso Istituzioni, associazioni di categoria, imprenditori e cittadinanza attiva devono concorrere assieme per il rilancio del nostro territorio. Ripensare e riprogettare il Waterfront non vuol dire soltanto stabilire nuovi rapporti con il nostro orizzonte adriatico, ma anche con le aree interne abruzzesi. Le nuove economie del mare devono essere occasione per generare nuovi flussi e stabilire nuove connessioni tra la nostra città e il resto: dall’interno verso l’esterno e dall’esterno verso l’interno. Turismo, reindustrializzazione, inclusione e innovazione sociale, nuovi luoghi dove far convivere cultura e traffici economici; modelli alternativi e sostenibili: numerose sono le possibilità e le progettualità da mettere in campo. Occorre però costruire una comunità di progetto coesa. Un gruppo di lavoro interdisciplinare che abbia una visione comune. Auspico che il convegno, attraverso le tante idee proposte,  possa contribuire alla realizzazione di un grande progetto di sviluppo locale condiviso in vista della futura grande Pescara».

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