Nuova Pescara, per il commercio le associazioni chiedono di accelerare su accorpamento dei servizi e semplificazione
Casartigiani e Confesercenti alla prima audizione per l'iter per l'approvazione della proposta di legge alla modifica della legge regionale che la istituisce: sui tempi c'è divergenza, ma sui temi no e per tutti è una grande opportunità da cogliere
Sulla proposta di modifica alla legge regionale le posizioni in parte divergono, ma sul fatto che si debba accelerare e iniziare subito ad accorpare ciò che si può accorpare, sono d'accordo. Tra gli auditi oggi in Commissione bilancio della Regione Abruzzo con cui si è ufficialmente aperto l'iter per arrivare all'approvazione in consiglio regionale del progetto di legge con cui si modifica la legge del 2018 per l'istituzione della Nuova Pescara, c'erano Casartigiani Pescara e Confesercenti Pescara.
Per Dino Lucente, direttore della prima delle due associazioni la fusione va fatta e la proposta di legge ha gambe per camminare e portare a termine il processo di fusione che per i Comuni, sottolinea, è “un momento unico e irripetibile che in Italia non si è mai verificato”. Bene dunque, dal suo punto di vista, il lavoro promosso dall'ente. Più scettico sullo slittamento al 2027 del completamento del processo Gianni Taucci, direttore della Confesercenti. Per lui a fusione dovrebbe essere fatta subito per Taucci e cioè nel 2024 perché, sottolinea, “non esiste un giorno di switch-off per cui il giorno dopo è tutto diverso. Si deve iniziare e supportare il processo di fusione”.
Su una cosa però tutti d'accordo: l'accorpamento va iniziato subito e un'accelerazione è necessaria. Sia Lucente che Taucci auspicano che su alcune cose ciò avvenga ben prima del previsto come nel caso dei regolamenti che per le attività sono un vero problema. Aprirne una qualunque su più di uno dei tre Comuni vuol dire seguire una burocrazia diversa e creare una serie di problematiche che vanno di pari passo con quell'esigenza di snellire e unificare i procedimenti dando così sviluppo economico al territorio. Semplificazioni amministrative che, sottolinea Taucci, vanno fatte subito e cioè “adesso nell'atto costitutivo”.
Per Taucci anche lo Statuto va completato a stretto giro e non a inizio 2024 e questo perché, spiega “c'è una premialità: prima si conclude e prima arrivano i soldi dello Stato”. La Nuova Pescara per lui dovrebbe nascere subito per poi “accompagnare il percorso” cosa che si potrebbe già fare, ad esempio, con l'accorpamento degli Ecad (Enti capofila di ambito distrettuale), sostiene. “Nelle tre città ne esistono altrettanti, ma ad unificarli non può essere la Nuova Pescara quando nascerà, deve essere già ora la Regione attraverso un percorso che va avviato subito”. Per lui a dimostrare che la fusione sarebbe possibile ora con un poi il certosino e costante lavoro per accorpare i servizi lo dimostra il caso della camera di commercio di Pescara-Chieti. “La costruzione va progettata insieme – aggiunge -. Il rischio è che i Comuni progettino il futuro dei prossimi dieci anni senza innescare il meccanismo di lettura di un unico territorio. E' come con i Lego ognuno deve costruire il suo pezzo e poi va messo tutto insieme. Oggi è il momento della start-up”, conclude chiedendo anche lui, come Lucente, che su semplificazioni e regolamenti unici si lavori già per il bene delle imprese che “oggi sono ferme in attesa di questa novità. Quando si sbloccherà la situazione si innescherà un meccanismo diverso. Ci sarà una città più ampia e un brand unico che porterà certamente benefici”. Di qui la proposta, conclude, di creare da adesso un distretto del commercio generale.
Insomma sul fatto che la Nuova Pescara debba sorgere tutti d'accordo, sulle modifiche alla legge regionale Casartigiani apprezza lo sforzo della Regione, mentre Confesercenti vorrebbe che tutto rimanesse com'è e la città metropolitana nascesse subito. Al di là di questa divergenza, però, l'intento è comune e anche la volontà di accellerare e cogliere i vantaggi che, sono convinti, la fusione porterà.