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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Il grido d'allarme della marineria pescarese nel programma Tagadà di La7: "Se ci fermiamo di nuovo siamo finiti"

Francesco Scordella, presidente dell'associazione armatori pescaresi, interviene durante il programma condotto da Tiziana Panella

La marineria pescarese lancia l'allarme sul possibile nuovo stop dovuto al fermo biologico in diretta durante la trasmissione "Tagadà" in onda su La7. A parlare è Francesco Scordella, presidente dell'associazione armatori di Pescara che chiede un intervento immediato da parte del Governo per considerare i due mesi di stop causati dal Coronavirus come fermo biologico e dunque concedere ai pescatori di uscire in mare per tutto il periodo estivo.

Da due mesi, sottolinea Scordella a Tiziana Panella, le richieste sono state inviate alle istituzioni ma non è arrivata alcuna risposta. Un nuovo stop provocherebbe la morte del comparto evidenzia l'armatore, che ricorda come le vendite siano crollate a causa della chiusura dei ristoranti e dei mercati. La ripartenza dunque è in condizioni disastrose ed un eventuale nuovo stop, proprio quando i ristoranti torneranno ad essere aperti, sarebbe paradossale ed inaccettabile. Scordella ha poi ricordato la scomparsa di Mimmo Grosso e che un altro marittimo è ancora malato di Covid19.

"Il confronto con l'istituzione e' fondamentale, ma non ci vengano a dire- ha detto ancora- che lo Stato non e' responsabile. C'e' una direzione generale della Pescara, ma non c'e' il direttore generale. E' assurdo che il ministro non si prenda la responsabilita' di questa cosa".

Scordella poi ha ricordato che tutti i lavoratori stranieri sono imbarcati in modo regolare e tutelati sul fronte della salute.

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