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Economia Penne

Presentato il libro "Mille mani, una sola anima" su Lucio Marcotullio

A presentare il libro su Marcotullio nella sala consiliare del municipio di Penne è stata Confindustria Pescara-Chieti

"Lucio Marcotullio-Mille mani, una sola anima". Questo il titolo del libro presentato da Confindustria Chieti Pescara giovedì scorso e dedicato al ricordo del grande imprenditore, politico, manager e mecenate scomparso nel settembre 2020.
A curare il volume Luigi Di Giosaffatte, direttore generale dell'associazione di categoria.

Ad aprire i lavori è stato Gilberto Petrucci, sindaco di Penne, seguito dall’introduzione di Silvano Pagliuca, presidente di Confindustria Chieti Pescara, mentre ha illustrato il volume di Giosaffatte, direttore generale di Confindustria Chieti Pescara, ideatore e curatore del volume.

Si sono succedute poi le testimonianze di Michela Ridolfi, giornalista, Emanuele Panunzio, manager già direttore di Confindustria Pescara, Michele Borgia, presidente Bcc Cappelle sul Tavo, Massimo Sargiacomo professore ordinario in Economia aziendale dell’Università G. d’Annunzio di Chieti-Pescara. L’opera, edita da Textus Edizioni e finanziata da Bcc Cappelle sul Tavo e Abruzzese Salute, raccoglie ricordi e testimonianze nonché scritti e interventi pubblici di Marcotullio, per sette anni (1988-1995) presidente dell’Unione industriali della provincia di Pescara e per quattro presidente regionale della Confindustria abruzzese. Il testo ricompone, inoltre, frammenti di vita professionale e privata grazie al contributo di protagonisti dell’industria, della finanza, della cultura: Luigi Abete, Innocenzo Cipolletta, Emanuele Panunzio, Galliano Cocco, Luisa Franchi dell’Orto, Giovanni Claudio Bottini, Massimo Sargiacomo, Michela Ridolfi, Domenico Moretti, Michele Borgia e Luigi Di Giosaffatte.

«Mille mani, una sola anima: cinque parole con le quali il professore definiva l’abito Brioni, ma che sono anche la summa di un modello organizzativo che ha consentito di esportare nel mondo il bello e ben fatto, binomio cardine del Made in Italy, mantenendo al contempo una grande focalizzazione sul lavoro manuale e artigianale. Il suo engagement poi con i dipendenti lo ha reso un precursore di azioni di welfare e di job sharing moderne: il prezioso saper fare non doveva restare appannaggio di pochi artigiani, bensì era necessario dare continuità generazionale alle preziose professionalità abruzzesi. Aveva pensato ad una azienda che fosse forte, fondata sul binomio economia e società, in un modello di fabbrica che diventa ecosistema di un territorio, similmente a quanto realizzato da un altro grande imprenditore illuminato come Olivetti. Marcotullio è stato un imprenditore intelligente e uno studioso brillante, che ha costruito con l’impegno quotidiano un pezzo di storia della nostra comunità. Ha saputo guidare le associazioni degli industriali di Pescara e d’Abruzzo con leadership determinata e attenta a tutte le istanze e i cambiamenti sociali che in quegli anni hanno dato forma all’economia attuale del nostro territorio. Valori, creatività e impegno civile sono tre degli insegnamenti che voglio evidenziare dall’enorme compendio costituito dalla sua eredità morale: continueremo a perseguirli come imprenditori e come donne e uomini del nostro tempo», sottolinea Pagliuca.

«Con questa pubblicazione Confindustria Chieti Pescara ha voluto lasciare una traccia indelebile dell’identità valoriale di Lucio Marcotullio che si traduce in un lascito culturale ed economico straordinario per l’area vestina, per l’Abruzzo, per il nostro amato Paese e per l’alta moda sartoriale nel mondo. L’opera che abbiamo costruito attorno alla sua figura non vuole essere soltanto un tributo alla sua memoria, ma anche una esortazione alle giovani generazioni del Terzo Millennio. Ispirandosi all’esempio di Lucio Marcotullio, auguro loro di saper sempre coniugare lo sviluppo dell’economia con la sostenibilità sociale delle azioni politiche e amministrative, con la crescita culturale. In altre parole, di saper sempre mettere al centro la persona, come detentrice indiscussa di dignità, identità e spiritualità», dichiara Di Giosaffatte.

Lucio Marcotullio

Cavaliere del lavoro, Lucio Marcotullio è nato a Penne (Pescara) nel 1933. Dopo la laurea in economia e commercio, nel 1957, all’Università La Sapienza di Roma, diventa revisore ufficiale dei conti e ordinario di Economia aziendale. Nel 1959, con la fondazione della Roman Style S.p.a., crea in Penne uno dei più grandi centri produttivi dell’Abruzzo e del meridione d’Italia. In quarantotto anni di attività manageriale e imprenditoriale contribuisce anche ad accrescere la rinomanza del lavoro italiano all’estero. Nel portare avanti la sua attività ha curato, con impostazione veramente innovativa, la formazione delle risorse umane, recuperando la tradizione sartoriale abruzzese. Tante le iniziative promosse: contatti e collaborazioni con università e istituzioni, formazione continua, stage aziendali, tesi universitarie, premi letterari (Premio Penne fino alla XXXII edizione, presidente Vincenzo Cappelletti), restauri, master, convegni, ricerche e pubblicazioni. È riuscito a mobilitare risorse e ad attivare tutte le componenti locali a livello sociale, politico e culturale.

Nel 1985, per dare continuità produttiva alla qualità Brioni, ideò e fu direttore di una scuola superiore di sartoria per formare maestri sarti con giovani selezionati dopo la scuola dell’obbligo. Dal 1988 al 1995 fu presidente di Confindustria Pescara. Nel 1997 costituì e fu presidente della Fondazione Nazareno Fonticoli, con sede a Penne, per l’aiuto dei giovani da avviare al lavoro e la valorizzazione e la tutela delle bellezze e della storia di Penne. Nel 2000 costituì la Fondazione ForModa, ente di formazione accreditato presso la Regione Abruzzo. È stato sindaco di Penne per due mandati fino al 2001. Lunga la lista delle cariche pubbliche da lui rivestite. È morto il 5 settembre 2020.

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