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Giuseppe Spena, papà dell'ufficio postale di via Verrotti racconta la sua esperienza: "Nel lavoro mi capita di interagire con i bambini"

Con la storia di Spena, che lavora nell'ufficio di via Verrotti, Poste Italiane racconta il valore della genitorialità

Si chiama Giuseppe Spena ed è un papà e operatore del corner "Casa & Famiglia" nell'ufficio postale di via Verrotti a Pescara.
E nel giorno della Festa del Papà, Poste Italiane celebra questa importante ricorrenza attraverso la sua testimonianza diretta.

Spena è uno dei cinque papà dipendenti dell’azienda in provincia di Pescara (24 in Abruzzo) che negli ultimi mesi hanno usufruito degli istituti previsti dalle politiche della famiglia e in particolare per il sostegno della genitorialità come i congedi di paternità e parentale.

Quarantatré anni, residente a Moscufo, Giuseppe dal 2011 è sposato con Silvia ed è padre di Melissa (9 anni) e Noemi (5 anni). Laureato in Optometria, lavora nell’ufficio postale di Pescara 8 (via Verrotti). Il dipendente racconta il suo percorso lavorativo: «Nel 2010 è cominciata la mia avventura in Poste Italiane, quando fui assunto come portalettere a Termoli. Dopo due anni sono passato allo sportello, sempre a Termoli, dove sono rimasto fino al 2020. Poi il trasferimento a Pescara, prima nell’ufficio postale di Pescara Centro, sempre come operatore di sportello, poi dal dicembre dello scorso anno, in via Verrotti come operatore come operatore front end del nuovo corner Punto Poste Casa & Famiglia».

Giuseppe spiega in cosa consiste la nuova mansione: «Si tratta di nuovo spazio informativo, collocato nella sala al pubblico di alcuni uffici postali cittadini, pensato per rispondere alle domande e alle esigenze dei cittadini. Devo dire che riscontro molta curiosità da parte dei clienti. Ma devo ammettere che spesso mi capita di avere anche le attenzioni di bambini più o meno coetanei delle mie figlie, che entrano in ufficio con i genitori e forse attratti dal corner molto colorato vengono a curiosare. Mi piace interagire con loro». Il dipendente racconta come riesce a conciliare lavoro e famiglia: «Nei primi anni di vita delle mie figlie è stato prezioso l’aiuto dei nonni. Poi concedi parentali, asilo nido, scuola materna e scuola primaria hanno dato e danno ancora un grande contributo, a me ma anche a mia moglie che ha ripreso la sua professione che aveva sospeso dopo il parto».

Nell’ambito della valorizzazione della genitorialità, Poste Italiane ha previsto in diverse situazioni un trattamento economico di miglior favore rispetto a quello indicato dalla legge. Ad esempio, alle mamme, ma anche ai papà che fruiscono del congedo parentale nei primi sei anni di vita del bambino, l’azienda riconosce l’80% della retribuzione per i primi due mesi, invece che per un solo mese come previsto dalle nuove disposizioni legislative in materia di sostegno alle famiglie. Poste Italiane promuove anche in Abruzzo iniziative a sostegno della parità di genere dei propri dipendenti e della genitorialità. Tra queste, per le neo-mamme e per i neo-papà, un percorso dedicato “Lifeed” che ha l’obiettivo di valorizzare le competenze maturate dai dipendenti durante l’esperienza genitoriale: la gestione del tempo, l’ascolto, la pazienza, l’empatia e la comunicazione. Le capacità e le qualità acquisite come neo-genitori vengono potenziate grazie a un intenso programma differenziato per fascia d’età che prevede di momenti di dialogo e confronto.Giuseppe Spena con le sue figlie

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