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Economia

Il dissenso dei gestori dei locali di Pescara Vecchia che "smontano" l'ordinanza del sindaco Masci

Gli esercenti del centro storico manifestano il loro dissenso nei confronti del provvedimento deciso dal primo cittadino che impone restrizioni sulla musica

I gestori dei locali del centro storico di Pescara analizzano i vari punti dell'ordinanza numero 34 emanata lo scorso 14 marzo e forniscono il loro punto di vista che dissente da quello del sindaco Carlo Masci.
«La diffusione sonora», scrivono in una nota, «nelle attività in possesso delle autorizzazioni ex articoli 68 e 80 Tulps (testo unico delle leggi di pubblica sicurezza), potrà avvenire a porte e finestre chiuse, mentre negli esercizi privi delle suddette autorizzazioni la diffusione sonora sarà consentita dalle 8 alle 24 sempre a porte e finestre chiuse». 

Poi proseguono: «La somministrazione di bevande e alcolici è consentita anche dopo la mezzanotte (fino alle ore 3) sia all'interno che all'esterno sull'area di pertinenza del locale (seduti e in piedi) per cui consigliano ai consumatori di non allontanarsi dalle pertinenze per evitare sanzioni (al consumatore). Riguardo alla diffusione sonora, i gestori, pur nel rispetto delle esigenze manifestate da taluni dei residenti, lamentano come l’ordinanza sia eccessivamente restrittiva, costringendoli a munirsi delle licenze relative all’articolo 68 (intrattenimento pubblico) e/o articolo 80 (licenza da ballo) Tulps, anche laddove non necessarie. Conseguenze di queste restrizioni saranno sia un ulteriore aggravio dei costi di gestione, sia un impoverimento dell’offerta culturale e artistica».

Poi i gestori dei locali analizzano il tema degli alcolici: «Riguardo al divieto di consumo di alcol dalle 00:00 alle 07:00 nell’area del centro storico, si evidenzia come un tale provvedimento tenda a limitare la libertà personale nonché a svuotare e desertificare una zona della città che da circa trent’anni è stata destinata, dalle stesse amministrazioni comunali, a luogo di attrazione e intrattenimento serale. Osserviamo come questa ordinanza, in nome della lotta al degrado, in continuità con le altre ordinanze emanate negli ultimi anni, criminalizza il popolo della notte tout court e tutti i mestieri non diurni, incentivando una già evidente pressione poliziesca nel reprimere l’iniziativa dei locali, e mai a tutela di questi ultimi. Un’amministrazione che si fa vanto del successo turistico in una città universitaria, da sempre accogliente, come può al contempo promuovere la devastazione operata nei confronti del turismo, ma anche della cultura e dell'intrattenimento, settori che non possono al momento programmare e organizzare il proprio lavoro, a causa dei repentini cambi di orari e regolamenti. La movida non è solo divertimento, ma coinvolge chi vive nel mondo della musica, della cultura e del food and beverage, che genera possibilità lavorative e che permette a studenti e studentesse, locali e fuori sede, di vivere nella nostra città e di arricchirla, materialmente e culturalmente».

«Un tale provvedimento», concludono gli esercenti, «rischia di comprimere ulteriormente lo sviluppo economico di attività commerciali già duramente colpite dalla pandemia e dagli aumenti sconsiderati determinati in parte dagli eventi bellici e in parte dalle relative e conseguenti speculazioni. Ulteriormente colpito sarà il turismo anche di prossimità, costringendo, come già avvenuto nel periodo post-pandemico, a un esodo di massa verso i locali dei comuni limitrofi in particolare di Montesilvano, Francavilla al Mare e Chieti Scalo che hanno registrato, di contro, un aumento esponenziale di nuovi locali con conseguente incremento dell’occupazione giovanile ed indiscutibili benefici per i gestori e per tutto l’indotto economico (fornitori, artisti, proprietari di immobili, etc.), oltreché per le casse comunali. Per quanto sopra esposto i gestori dei locali del centro storico comunicano che provvederanno a costituire un’associazione, aperta a tutti e tutte, gestori, residenti, lavoratori e lavoratrici, semplici frequentatori e frequentatrici della zona, che avrà come scopo la tutela e la valorizzazione del centro storico di Pescara, in termini non solo economici ma anche culturali e artistici, sempre nel rispetto della salute pubblica, anche mediante l’informazione e la sottoscrizione di un codice di autoregolamentazione».

A firmare la nota sono i gestori dei seguenti locali: Alegriso, Al solito posto, Barrio, Bukowski, Casa Flaiano, Chupa, Covent Garden, Il brillo parlante, Il Marchese, Jhorizo, Kalopsia, Karma, Klesh, Kurama, La revolucion tacobar, La stanzetta, Mamiwata, Microbar, Mistik, Ninety club, Post bar, Ruff, Scumm, Tiella, Zanardi. 

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