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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Fipe-Confcommercio lancia la campagna “Aperti per non chiudere più”

L’iniziativa, in concomitanza con la festa del primo maggio, intende sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di una ripartenza totale e definitiva dell’attività dei pubblici esercizi

In concomitanza con la festa del primo maggio, Fipe-Confcommercio lancia la campagna “Aperti per non chiudere più” per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di una ripartenza totale e definitiva dell’attività dei pubblici esercizi. L’iniziativa, come si legge in una nota, intende anche far riflettere "sulla necessità di una diversa gestione della pandemia, che non passi più dalle chiusure dei locali, ma che vada a colpire il pericolo dei contagi là dove realmente è". Ecco cosa dice Riccardo Padovano, presidente di Confcommercio Pescara:

“Basta con i distinguo tra fasce di colore o tra servizio all’esterno o all’interno. Ormai queste regole nella lotta al Covid stanno sfiorando il ridicolo e lo dimostra il fatto che nei mesi in cui siamo stati chiusi il numero dei contagi è addirittura aumentato. È evidente ormai a tutti che non è nei nostri locali che circola il virus. Si vada piuttosto a vedere cosa accade nelle case private, nei trasporti pubblici sovraffollati, negli assembramenti spontanei”.

Padovano evidenzia che "da oltre un anno lo Stato italiano ha messo fuori legge i pubblici esercizi, che pure sono gli unici a poter garantire la somministrazione in piena sicurezza, con clienti controllati e controllabili e nel pieno rispetto dei protocolli vigenti. Ma chiudendo noi ha aperto la strada alla rete dell’illegalità fuori da ogni controllo. E gli effetti sono sotto gli occhi di tutti. Prendiamo le distanze dalle azioni di protesta violente e contro la legge che si sono succedute in queste settimane, ma non dalle ragioni che le hanno ispirate".

Confcommercio auspica "una riapertura totale e definitiva dei pubblici esercizi che superi la distinzione fra interno e esterno e consenta di tornare anche ad effettuare banchetti e cerimonie nel rispetto di rigidi protocolli di sicurezza. Ovviamente occorre anche superare l’inutile limite orario delle 22 superando il coprifuoco o almeno, nel breve, spostando il limite alle 24. Siamo in buona compagnia nel chiederlo, visto che sia Anci che la Conferenza delle Regioni e Province autonome si sono espresse favorevolmente in questa direzione", conclude Padovano.

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