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Economia

Tre interventi urgenti per rilanciare l'economia abruzzese: le proposte delle imprese e sindacati a Marsilio

Quattordici associazioni di categoria ed i sindacati Cgil, Cisl, Ugl e Uil hanno inviato un documento unitario al presidente della Regione per il rilancio dell'economia abruzzese

Tre mosse strategiche e fondamentali per rilanciare l'economia abruzzese a seguito dell'emergenza Coronavirus, che rischia di spazzare via il tessuto delle imprese ed attività senza interventi forti ed immediati. Quattordici associazioni di categoria e sigle produttive, assieme ai sindacati Cgil, Cisl, Ugl e Uil hanno inviato una nota congiunta al presidente Marsilio per individuare e suggerire gli interventi che potranno dare respiro e sostegno alle piccole e medie imprese di ogni settore.

Fondamentale è la rimodulazione dei fondi comunitari ancora da spendere, e che possono essere utilizzati e rimodulati per questa fase d'emergenza. Occorre quindi una discussione serie ed immediata aprendo un tavolo di confronto con l'assessore Febbo e il governatore per valutarne l'impiego.

CRISI, SOLDI DALLA REGIONE ALLE FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ

Il secondo punto è l'iniezione massiccia di liquidità attraverso gli istituti di credito con la Regione che deve porsi come soggetto attivo e protagonista, perchè lo Stato ha messo a disposizione garanzie importanti ma il ruolo decisionale fondamentale è ancora in mano alle banche. Fra gli interventi possibili:

Riattivare subito il microcredito gestito da Abruzzo Sviluppo, mettendo in campo senza bandi e lungaggini tutte le risorse disponibili, con un taglio massimo di 10mila euro da restituire in 5 anni con 18 mesi di preammortamento a un interesse dell’1%; ristrutturando il prodotto “Abruzzo Crea”, che ha un residuo di circa 10 milioni di euro, integrandolo con altri 20 milioni, per erogare credito diretto aggiuntivo ai provvedimenti statali che limitano gli importi al 25% del fatturato; estendendo la percentuale massima di garanzia dal 90 al 100% con il sistema dei confidi abruzzesi.

Attivando, in una fase successiva, la “sezione speciale” del fondo centrale di garanzia per favorire l’accesso al credito delle imprese tramite i confidi per i finanziamenti legati al rilancio dell’economia regionale; aiutando le imprese di quei settori chiusi per decreto, che non rientrano nell’ambito del turismo ma che stanno subendo altrettante gravi penalizzazioni, come i servizi alla persona, a cui andrebbero assegnati 10 milioni di euro, da destinare principalmente a una integrazione di 250 euro del contributo statale di 600 euro per i mesi di marzo, aprile e maggio.

Le sigle chiedono anche un voucher affitto fino al 60% del costo mensile per le attività dei codic Ateco esclusi dal Cura Italia, mentre per il turismo vanno destinati almeno 50 milioni di euro per varie iniziative come i voucher vacanze Abruzzo, ed altri 30 nella fase successiva alla ripartenza e ripresa del settore.

Infine agire sulla sicurezza nel posto di lavoro, un requisito essenziale per ripartire, con contributo economici oltre a quelli già previsti dallo Stato, con la Regione che deve intervenire aumentando il contributo per le sanificazioni fino al 75% come credito d'imposta e voucher da 5 mila euro per l'acquisto di dispositivi di protezione individuale.

Le associazioni che hanno firmato il documento sono Casartigiani, Cia, Claai, Cna, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Legacoop.


 

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