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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Di Lorito (Cna) su usura ed estorsione nel Pescarese: "Ora serve più credito per le imprese in difficoltà"

Il coordinatore della Cna provinciale Luciano Di Lorito commenta l'operazione della guardia di finanza di Foggia che ha scoperto un sistema di usura ed estorsione ai danni degli imprenditori del nostro territorio

Le aziende e imprese in difficoltà economica hanno bisogno di maggior credito per evitare di finire nel circuito illegale delle organizzazioni criminali. A dirlo Luciano Di Lorito, coordinatore della Cna provinciale che commenta la notizia dell'operazione condotta dalle fiamme gialle di Foggia che ha scoperto un giro di racket ai danni di imprenditori pescaresi.

"A questo punto, senza ulteriori indugi, occorre che istituzioni e mondo dell’impresa si uniscano per fare fronte comune contro questo pericolo, ma anche per trovare soluzioni e rimedi che facciano uscire molte attività economiche dal cono d’ombra in cui rischiano di precipitare. Finendo così alla mercé di criminali senza scripoli. Esprimo grande apprezzamento nei confronti di Prefetto e forze dell’ordine, impegnati attivamente nel contrasto di tutte le forme di malavita organizzata, chiede alla Regione e al sistema bancario locale di dar vita a un confronto per fare il punto della situazione, e verificare anche coinvolgendo il mondo dei confidi, quale sia la disponibilità di fondi anti-usura e di risorse specifiche da mettere in campo, e subito, a favore delle imprese in difficoltà: trovando soprattutto strumenti che facilitino e migliorino le condizioni di accesso."

L'aumento dei costi energetici e le difficoltà provocate dal Covid stanno mettendo molte attività con le spalle al muro prosegue Di Lorito, come le associazioni di categoria denunciano da tempo, e questa inchiesta è un campanello d'allarme serio sulla possibilità che in molti possano rivolgersi al crimine per ottenere liquidità immediata:

"Per questo serve una grande coesione: ragion per cui chiederò ai rappresentanti del sistema produttivo locale di muoverci insieme per l’avvio di un confronto."

Ricordiamo che l'operazione ha permesso di scoprire che, fra le vittime dell'organizzazione criminale foggiana, vi era una famiglia di noti ristoratori pescaresi che, a fronte di un prestito di 100mila euro non potendo onorare il debito, sono stati costretti a chiudere la partita con gli strozzini, simulando un comodato a uso gratuito a tempo indeterminato prima, e, un contratto di affitto dopo, dell’appartamento di proprietà nel centro di Pescara, dal valore di 400-500 mila euro.  In numerosi casi inoltre, alcuni imprenditori sono stati oggetto di minacce, aggressioni ed estorsioni.

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