rotate-mobile
Economia

Occupazione, in Abruzzo è tracollo: persi 33mila posti di lavoro in pochi mesi, la regione è la peggiore d'Italia

Impietosa la fotografia scattata dall'economista Aldo Ronci sui dati registrati tra il quarto trimestre 2021 e il secondo del 2022: solo nei primi tre dell'anno in corso i disoccupati sono cresciuti di 14mila unità

Un vero e proprio tracollo occupazionale quello che ha investito l'Abruzzo negli ultimi mesi. Tra il quarto trimestre del 2021 e il secondo del 2022, infatti, si registrano ben 33mila occupati in meno con la regione che registra così il peggior risultato a livello nazionale: si è passati da 510mila occupati a 477 mila. In termini percentuali si parla di una flessione del 6,5 per cento a fronte di un incremento medio nel Paese dell'1,4 per cento.
L'impietosa fotografia della situazione sul territorio la scatta l'economista Aldo Ronci. Tre i settori in cui l'Abruzzo fa peggio degli altri: quello delle costruzioni con 7mila unità in meno che pone la regione terzulitima in Italia, il settore commercio-alberghi-ristorazione che perde 13mila unità e ci pone in fondo alla classifica con la stessa posizione registrata nei servizi dove la perdita è addirittura di 23mila unità. Solo nel primo semestre del 2022 i disoccupati sono aumentati del 31,1 per cento per un totale di 14mila unità. Dato anche in questo caso in controdendenza rispetto alla media nazionale che ha visto una crescita del 12 per cento: ultimi anche in questo caso.

“A tale allarmante dato sull’occupazione nel I semestre 2022, si affianca, nello stesso periodo una dinamica dell’impresa che vede l’Abruzzo registrare un incremento percentuale di appena lo 0,12 per cento e posizionarsi al terzultimo posto nella graduatoria delle regioni d’Italia e un andamento dell’export che, con una flessione dello 0,8 per cento, in controtendenza con l’incremento nazionale del 22,5 per cento, segna una battuta d’arresto e posiziona l’Abruzzo al penultimo posto della graduatoria nazionale. La fotografia del sistema economico abruzzese conferma che esso si trova in una situazione di oggettiva difficoltà”, chiosa Ronci. Difficoltà che, sottolinea, è determinata in gran parte dal fatto che l'Abruzzo è fatto per il 96 per cento da piccole e medie imprese che impiegano il 56 per cento degli occupati. “Esse hanno problemi di carattere strutturale e una scarsa propensione all’innovazione e pertanto c’è l’esigenza di escogitare iniziative e reperire risorse capaci di promuovere il miglioramento della competitività”, si legge ancora nella relazione.

Se c'è un settore in cui l'Abruzzo va bene è quello dell'agricoltura che ha fatto registrare una crescita del 17,2 per cento tra fine 2021 e i primi sei mesi del 2022. Un numero di 7 volte pùi alto di quello della media nazionale (2,3 per cento) e che piazza la regione al quinto posto nel Paese. Anche nell'industria le cose vanno bene: l'ocucpazione è cresciuta del 6,6 per cento a fronte di un Paese in cui il settore cala con lo 0,3 per cento di posti in meno. Numeri questi che però non bastano a risanare le sorti del territorio se si pensa che in Abruzzo nelle costruzioni di posti si lavoro se n'è perso il 16,3 per cento a fronte di un aumento del Paese dell'8,9 per cento, con commercio-alberghi e ristoranti che registrano una flessione del 12 per cento a fronte del più 2,5 per cento del Paese, e gli altri servizi dove il calo è del 9,6 per cento contro il più 0,7 per cento italiano. Comparti, gli ultimi due, in cui l'Abruzzo è ultimo in classifica.

Il tasso di occupazione in Abruzzo nel quarto trimestre 2021 è stato del 61,8 per cento, valore superiore al tasso nazionale del 59,5 per cento, ma nel secondo trimestre 2022 il tasso abruzzese subisce una flessione e si attesta al 58 per cento, dato quest’ultimo inferiore a quello nazionale del 60,5 per cento. Per l’Abruzzo si passa da uno spread positivo di 2.7 punti percentuali nel quarto trimestre 2021 ad uno spread negativo di 2,5 punti percentuali nel secondo trimestre 2022.

Il tasso di disoccupazione, in Abruzzo, nel IV trimestre 2021, è stato dell’8,3 per cento dato inferiore a quello italiano che ha segnato i’8,9 per cento. Nel II trimestre 2022 il tasso di disoccupazione abruzzese registra un incremento e arriva all’11,3% valore quest’ultimo superiore a quello italiano dell’8,1 per cento. Per l’Abruzzo si passa da uno spread positivo di 0,6 punti percentuali nel IV trimestre 2021 ad uno spread negativo di 3,2 per cento punti percentuali nel secondo trimestre 2022.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Occupazione, in Abruzzo è tracollo: persi 33mila posti di lavoro in pochi mesi, la regione è la peggiore d'Italia

IlPescara è in caricamento