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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

La siccità costa alle colture abruzzesi 180 milioni di danni: a soffrire di più olio e miele

A lanciare l'allarme è la Coldiretti Abruzzo, cali importanti si registrano in tutte le produzioni con solo l'11 per cento di acqua piovana che viene raccolta sul territorio: "Insieme ad Ambi ed altri enti pronti interventi cantierabili, ma vanno trovate le risorse"

La siccità in Abruzzo è costata 180 milioni di euro. A riferire i danni causati dalla scarsità di acqua sul territorio è la Coldiretti regionale. Numeri che, sottolinea l'associazione, riflettono l'immagine di una campagna allo stremo con cali produttivi importanti. Cali che si attestano ad un meno 40 per cento per il mais e i foraggi utili all'alimentazione degli animali, ad un meno 20 per cento sugli ortaggi, ma anche i tuberi con le patate che hanno raggiunto il picco del 25 per cento in meno di produzione. Meno 20 per cento anche per la produzione per il latto nelle stalle, con olio e miele che soffrono più di tutti: il primo con un trend negativo che va dal 40 al 60 per cento, il secondo che in dieci anni è sceso del 50 per cento (dato al 2022).

Il cambiamento climatico, sottolinea la Coldiretti, inizia a fare sentire il suo effetto anche in montagna dove si assiste ad un profondo cambiamento del paesaggio con i pascoli che sono sempre più secchi e le pozze per abbeverare gli animali asciutte a causa della mancanza di pioggia e delle alte temperature, denuncia ancora l'associazione.

“La siccità è diventata dunque una calamità insostenibile per l’agricoltura italiana con danni per le quantità e la qualità dei raccolti, e ha rimesso al centro l’importanza di una materia prima indispensabile: l’acqua – dichiara Silvano Di Primio presidente Coldiretti Abruzzo -. Di fronte a queste problematiche occorre garantire la disponibilità della risorsa idrica anche nei momenti di difficoltà. Gli agricoltori sono impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare”.

“Di fronte al cambiamento climatico – prosegue - è necessario risolvere una volta per tutte le problematiche dei consorzi di bonifica e realizzare il piano invasi per contrastare la siccità ed aumentare la raccolta di acqua piovana oggi ferma ad appena l’11 per cento. Abbiamo pronti insieme ad Anbi e soggetti pubblici e privati una serie di interventi immediatamente cantierabili – conclude Di Primio - che garantiscono acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia. È necessario però trovare le risorse e calarle sul territorio”.

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