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Economia

Crisi: i bar reggono, Confcommercio: "Serve professionalità"

I bar sembrano reggere il colpo della crisi economica, anche se nel pescarese il fenomeno delle continue aperture e chiusure e cambi di gestione è particolarmente forte secondo Confcommecio

Gli italiani, nonostante la crisi, non rinunciano al bar ed al caffè con cornetto.

E' quanto emerge da un'indagine del Fipe Confcommercio sui consumi nei locali pubblici. Il bar, infatti, dimostra di portare ancora fatturati interessanti. La spesa media per consumatore è di 2,60 euro, il prezzo medio di un caffè in Italia è di 0,93 centesimi.

Carlo Miccoli, titolare del Bar Excelsior di Pescara e presidente del Fipe Pescara, sottolinea come nella nostra città sia molto forte il fenomeno delle aperture e chiusure di bar in breve tempo, e del cambio di gestione repentino a causa della riduzione dei margini che impedisce ai gestori che non riescono a conquistare il mercato di sopravvivere.

"La verità è che la crisi si sente ed anche parecchio poiché i nostri prezzi sono nettamente al di sotto della media europea mentre i costi per le materie prime e per il personale sono in costante aumento; la conseguenza è che nel nostro settore si lavora sul filo del rasoio e non sono consentiti errori pena l’espulsione dal mercato.
Un mercato con tanta concorrenza necessita di un’elevata professionalità per conquistare e fidelizzare la clientela; riuscire a fidelizzare il cliente è la vera sfida di chi gestisce un bar ed è una sfida difficile perché non basta garantire un servizio sempre all’altezza e prodotti di prima qualità, ma occorre anche essere sottili psicologi e capire chi si ha di fronte al banco bar per toccare le corde giuste e rapportarsi ad esso nella giusta maniera
”.

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