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Economia

Estate 2020, Confcommercio Pescara dice no al fermo biologico per la marineria

Il vice presidente Padovano ribadisce che “dar luogo al fermo pesca nel periodo di luglio e agosto, e dunque nella stagione, comporta un danno economico rilevante perché il settore enogastronomico rappresenta già di per sé un prodotto turistico”

In vista dell'estate 2020, Confcommercio Pescara dice no al fermo biologico per la marineria della nostra città. Il vice presidente Padovano ribadisce che “dar luogo al fermo pesca nel periodo di luglio e agosto, e dunque nella stagione, comporta un danno economico rilevante perché il settore enogastronomico rappresenta già di per sé un prodotto turistico”.

“Dal 16 marzo - afferma Padovano - la marineria ha contenuto l’attività di pesca perché in pieno Lockdown, con le attività chiuse, sarebbe stato antieconomico oltre che irrispettoso uscire in mare e sospendere l’attività di pesca. La politica deve tener conto di tutto questo così come abbiamo detto all’assessore regionale alla Pesca Imprudente con cui abbiamo avviato una interlocuzione ufficiale”.  

Padovano poi aggiunge che “in questo periodo, con dati scientifici alla mano, possiamo dire che nel nostro tratto di mare, grazie al fermo volontario, le varie tipologie di pesce si sono riprodotte, e allora credo che oggi non possiamo perdere l’occasione, dopo una chiusura delle attività di ristorazione di oltre 3 mesi, di dar modo a tutto il settore e a quello delle attività balneari, di ripartire”. Ciò può accadere “solo evitando il fermo tecnico biologico che nei fatti già c’è stato nelle scorse settimane”.

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