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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Confartigianato Imprese: Governo sblocchi la cessione dei crediti, pronti alla mobilitazione

L'Abruzzo aderisce alla protesta della Confederazione che chiede la modifica dell'articolo 28 del decreto stostegni ter per il bonus edilizia e l'efficientamento energetico: ecco il Manifesto!

Ci sono dieci “buoni motivi” per modificare l'articolo 28 del decreto Sostegni ter e a metterli nero su bianco è la Confartigianato Imprese che ha realizzato un vero e proprio manifesto per chiedere al Parlamento e al Governo di “ristabilire il meccanismo di cessione del credito ed attuare controlli efficaci per prevenire e perseguire le truffe”. E dalla carta alla piazza non passerà molto visto che la Confartigianato annuncia di avere intenzione di dar vita ad una vera e propria mobilitazione “che si intensificherà – scrive in una nota -, con iniziative di denuncia e sensibilizzazione in tutta Italia”.

Per la Confederazione l'articolo 28 “ha introdotto una forte restrizione al sistema delle cessioni del credito nelle operazioni legate alle agevolazioni di riqualificazione energetica ed edilizia degli immobili” e per questo intende divulgare il manifesto in cui si spiegano, fattivamente, “le principali ragioni che richiedono la correzione della norma”. In questa campagna di protesta e sensibilizzazione, assicura Confartigianato “saranno coinvolti i rappresentanti delle istituzioni di riferimento sul territorio”.

Per l'Abruzzo a dar voce alla categoria sono il presidente e il segretario regionale di Confartigianato Abruzzo Giancarlo Di Blasio e Daniele Di Marzio. “Come era facilmente immaginabile e come la nostra Confederazione aveva pubblicamente denunciato - dichiarano congiuntamente - il provvedimento ha avuto un impatto fortemente negativo nei confronti delle imprese. Le nostre strutture associative raccolgono quotidianamente il disagio di chi già si trova ad affrontare le gravi ripercussioni connesse all’aumento dei prezzi delle materie prime e al difficile approvvigionamento delle stesse, ed ora si sente ulteriormente colpito e disorientato alla luce dell’ennesima norma che cambia in corsa le regole del gioco”. “Non bastavano le criticità che stanno emergendo in questa presunta fase di ripresa e le relative manovre speculative in atto – aggiungono Di Blasio e Di Marzo– ad appesantire il quadro, per quelle imprese che hanno consentito ai cittadini di usufruire delle agevolazioni attraverso lo sconto in fattura o l’acquisizione del credito direttamente dal consumatore, è arrivato anche questo ulteriore problema, che ora rende difficile, se non impossibile, per le imprese, cedere a loro volta il credito, con ripercussioni negative sui flussi di cassa, sulla programmazione dell’attività aziendale e sulla tenuta occupazionale”.

“Con questo manifesto – proseguono i rappresentanti della Confartigianato Abruzzo - vogliamo evidenziare gli effetti perversi che determinate norme hanno prodotto, non soltanto perché, in prima battuta, provocano un blocco nell’operatività di tante imprese oneste e responsabili, ma anche per le gravi ripercussioni che si generano su cittadini e consumatori, che hanno fatto affidamento sulla possibilità di utilizzare l’agevolazione per adeguare i propri immobili ai più elevati standard di efficienza energetica e di sicurezza sismica. Blocco di operatività che dunque, in ultima analisi, oltre a non garantire una veloce transizione green, ovvero uno dei più ambiziosi progetti dell’Unione europea, può comportare un 'raffreddamento' della ripresa economica e, conseguentemente, del positivo andamento del Pil anche in questa Regione”. “Senza minimamente sminuire la portata delle frodi su cui diverse Procure stanno indagando – concludono - chiediamo che le norme in questione vengano rapidamente riviste e modificate per consentire la piena ripresa delle attività, ora di fatto sospese per l’incertezza che ne è scaturita”.

Questi, dunque, i dieci punti del manifesto per cui si chiede la modifica dell'articolo 28: si parte dal fatto che i cambi in corsa delle regole disorientano le imprese affermando, a seguire, che la stabilità normativa è indispensabile per i consumatori e gli imprenditori; al punto tre si rileva che già solo l'annuncio di quanto previsto dall'articolo oggetto della contestazione, ha bloccato il mercato compromettendo, di conseguenza, l'intera filiera. Ai danni economici si aggiungono quindi (punto 5 del manifesto), anche quelli alla reputazione delle imprese, senza considerare che così come stabilito, l'articolo mette a rischio la liquidità e i programmi di sviluppi delle stesse andando a colpire (punto 7) gli operatori onesti e responsabili. Con la confusione che si sta generando, denuncia quindi Confartigianato Imprese, sta aumentando la sfiducia verso un efficace strumento per la transizione green, sta rallentando la corsa verso gli obiettivi Ue in materia di risparmio ed efficienza energetica e, in ultimo, non per importanza, l'accesso agli incentivi diventa elitario penalizzando anche i consumatori.

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