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Concerto Jovanotti, polemiche sul divieto di vendita degli alcolici

In città c'è stata una polemica molto accesa in merito alla vendita di alcolici nella zona dello Stadio in occasione del concerto di Jovanotti. L'ordinanza prefettizia ha stabilito che dalle 16,30 i commercianti della zona non potevano vendere alcolici

In città ieri c'è stata una polemica molto accesa in merito alla vendita di alcolici nella zona dello Stadio in occasione del concerto di Jovanotti. L'ordinanza prefettizia, infatti, ha stabilito che dalle 16,30 i commercianti della zona non potevano vendere alcolici.

CONFESERCENTI “Solo dopo pranzo è stata notificata ai commercianti ed agli esercenti della zona Stadio l’ordinanza prefettizia di divieto di vendita di alcolici che scatta dalle 16.30 in vista del concerto di Jovanotti allo Stadio Adriatico. Il ritardo nella consegna ha creato più di un disagio”. Lo afferma la Confesercenti di Pescara. “Siamo consapevoli delle necessità di tutelare al meglio l'ordine pubblico e gli esercenti sono pronti a fare la loro parte, come sempre” dice l’associazione di categoria, “ma sarebbe necessario stilare un calendario degli eventi con divieti di questo tipo, per consentire alle imprese di organizzarsi. Fra l’altro, viene da chiedersi quale sia il vantaggio di vietare alcolici in un quartiere o in una città piccola come Pescara, quando basta allungare il tragitto di poche centinaia di metri per ritrovarsi in un’altra provincia e fare incetta di alcolici. Sarebbe utile esercitare poi un maggior controllo su quello che gli ambulanti arrivati da fuori regione vendono realmente”. Tutte ragioni per le quali la Confesercenti chiede alla Prefettura di Pescara “di convocare un tavolo per organizzare meglio il lavoro degli esercenti in vista dei grandi eventi, che per i pubblici esercizi non possono certo trasformarsi in occasione per perdere clienti”.

TERRA NOSTRA, COMMERCIANTI VIA D'AVALOS E COMITATO PORTANUOVA "Non accettiamo alcun intervento, né ingerenza, né affiancamento al problema delle ordinanze da parte di nessun sindacato di categoria. E’ la nostra risposta alla Confesercenti sulla problematica delle ordinanze prefettizie. La Confesercenti ignora che un tavolo di discussione con la Prefettura e le forze dell’ordine c’è già stato e non ha portato alcun risultato. I sindacati di categoria non possono “svegliarsi” adesso né tanto meno possono parlare di “tutela” delle attività perché la crisi del settore commerciale nasce prima di quella finanziaria che stiamo vivendo. I sindacati hanno permesso la legiferazione per l’apertura di centri commerciali ed Outlet ed oggi non
possono permettersi di sodalizzare con le stesse attività in crisi. Per quanto riguarda il contenzioso delle ordinanze prefettizie, ribadiamo che non accettiamo alcuna solidarietà né da Confesercenti, né da altri organismi e parlare di calendarizzazione degli eventi ed organizzazione vuol dire “non conoscere” la volontà espressa dalle forze dell’ordine ai tavoli per l’ordine e la sicurezza ai quali Noi eravamo presenti. La Confesercenti si
faccia da parte, non ci piace essere presi in giro né dal Prefetto né tanto meno da chi avrebbe dovuto tutelare le piccole attività anni addietro.

CONFESERCENTI  “In merito all’ordinanza di divieto vendita alcolici in zona Stadio, la Confesercenti di Pescara è intervenuta su sollecitazione dei propri associati della zona. Non pretendiamo la rappresentanza della totalità della categoria, ma non accettiamo di essere azzittiti da chicchessia, in particolar modo da chi accusando Confesercenti di non aver ostacolato a dovere il proliferare di centri commerciali e outlet incorre in un clamoroso errore storico e di rappresentanza del commercio a Pescara, in Abruzzo e in Italia”. Lo affermano il presidente provinciale di Confesercenti Pescara, Bruno Santori, ed il direttore provinciale Gianni Taucci in merito alle dichiarazioni di alcuni commercianti della zona Stadio che hanno attaccato la Confesercenti dopo che l’associazione imprenditoriale aveva espresso critiche nei confronti del divieto di vendita di alcolici in occasione del concerto di Jovanotti. “Chi ha utilizzato quelle parole” dicono Santori e Taucci “commette un errore storico, perché forse era in vacanza quando la Confesercenti ‘assediava’ il Consiglio regionale d’Abruzzo contro la legge che apriva indiscriminatamente i centri commerciali, e politico-associativo perché la Confesercenti è l’unica grande associazione nazionale di categoria che, per statuto, ha scelto di non rappresentare la grande distribuzione. Quindi, prima di accusare la Confesercenti, ripassassero l’alfabeto della rappresentanza delle imprese in Italia. Fermo restando che chiunque ha diritto ad esprimere le proprie opinioni, anche se rappresenta solo se stesso”.

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