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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Petizione della Coldiretti contro il "cibo sintetico", a darle voce anche la politica abruzzese: "Le nostre aziende vanno difese"

Dalla Lega arriva una risoluzione per impegnare il presidente Marsilio e la giunta con D'Incecco e Di Matteo che parlano di "schiaffo al territorio", una mozione arriva anche dal consigliere regionale del Pd Dino Pepe: a rischio soprattutto le piccole imprese

La Coldiretti alza gli scudi contro il cosiddetto “cibo sintetico” e dall'Abruzzo arrivano i primi sostenitori politici alla battaglia intrapresa. L'associazione chiede di sostenere la promozione di una legge che vieti la produzione, l'uso e la commercializzazione in Italia di prodotti come la carne prodotta in laboratorio, il latte “senza mucche” o ancora il pesce “senza mari, laghi e fiumi”, come si legge in una nota della stessa. “Prodotti che – denuncia – potrebbero presto inondare il mercato europeo sulla spinta delle multinazionali e dei colossi dell’hi tech”.

Una petizione che tutti possono sottoscrivere negli uffici Coldiretti, nei mercati contadini di Campagna Amica e in tutti gli eventi promossi a livello nazionale e locale e che è stata accolta anche dal capogruppo regionale della Lega Vincenzo D'Incecco, il presidente della commissione agricoltura Emiliano Di Matteo (Lega) che presentano una risoluzione, e il consigliere regionale del Partito democratico ed ex assessore all'agricoltura Dino Pepe che proprio alla commissione si era rivolto per chiedere sostegno per il settore presentando tra l'altro una mozione.

Un sostegno che c'è dunque a fronte di rischi concreti: tutti d'accordo. Pepe sottolinea come i cibi sintetici non siano meno dannosi per l'ambiente perché richiedono un uso maggiore di acqua ed energia, ma soprattutto i danni per produttori e consumatori che si vedrebbero privati di prodotti del territorio. “Questa selezione, a discapito del cittadino, è un assist per i pochi operatori del settore che hanno le capacità economiche e ingegneristiche per sviluppare questa tipologia di agricoltura, diventando insostenibile per i piccoli agricoltori competere con tali realtà”, sottolinea.

I prodotti tipici abruzzesi e chi ne è fautore va dunque difeso. “Mangiare carne, pesce e bere bevande prodotte in laboratorio è uno schiaffo in faccia a 26 mila imprese abruzzesi che generano un fatturato da oltre 6 miliardi di euro”, chiosano i leghisti annunciando la risoluzione depositata in consiglio regionale per garantire pieno sostegno a tutte le iniziative di sensibilizzazione sui rischi del cibo sintetico e sostenere con forza la petizione promossa da Coldiretti, soprattutto in una regione a forte vocazione agricola come l’Abruzzo”. Una firma la loro che segue quella del sottosegretario all'agricoltura Luigi D'Eramo e l'assessore regionale Emanuele Imprudente entrambi del Carroccio. Con la risoluzione, spiegano i due esponenti regionali, l'impegno lo si chiede al presidente della Regione Marco Marsilio e a tutta la giunta perché le filiere agro zootecniche abruzzese vengano difese in conferenza Stato-regioni e perché si facciano voce dei rischi che le stesse corrono di fronte allo stesso ministero. “L’entrata in circolazione del cibo sintetico significherebbe aiutare le aziende dell’high tech e della chimica dimenticandosi della tutela ambientale, dalla salute pubblica, oltreché un attacco deliberato all'antico e sacro legame dell'uomo con la natura”, concludono D'Incecco e Di Matteo.

Una risoluzione che sembra rispondere pienamente anche a quanto dichiarato dal consigliere dem Pepe che ricorda come l'Abruzzo sia una regione a forte vocazione agricola che “annovera in questo settore primati nazionali, ne sono prova i ventisei prodotti a denominazione di origine tra dop, igp, doc e igt”. Oltre a sostenere la petizione da parte sua, aggiunge, ci sarà un impegno personale per “difendere le filiere agro zootecniche e dell’agroalimentare abruzzese minacciate dalla diffusione del cibo sintetico”, con la mozione presentata.

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