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Anche la Cna Turismo conferma: "Ferragosto in Abruzzo da tutto esaurito"

L'indagine della Cna Turismo Abruzzo conferma quanto già anticipato dalle altre associazioni di categoria che confermano numeri da record per le settimane a cavallo del Ferragosto sul fronte delle presenze turistiche

Anche la Cna Turismo Abruzzo, con un'indagine fra i suoi associati, conferma il tutto esaurito e numeri da record sul fronte delle presenze turistiche in Abruzzo per il periodo di Ferragosto. Dati che fanno impallidire anche il 2019, ultima estate pre pandemia.

Da oggi e fino al 21 agosto prossimo, gli arrivi nella nostra regione toccheranno la soglia del mezzo milione, considerando oltre alla permanenza nelle strutture ricettive (due terzi pernotteranno negli alberghi, il restante terzo in B&B, agriturismi e campeggi) anche nelle seconde case, riscoperte soprattutto dagli italiani durante l'era Covid.

Sempre secondo l’indagine di Cna Turismo Abruzzo si registreranno un milione e mezzo di presenze, con una media di pernottamenti di tre notti: media che tende a salire anche a quattro per i turisti stranieri. Quanto alle destinazioni, sono le località di mare le mete in cima alle preferenze, subito seguite da quelle di montagna. Con forti presenzE nei borghi, nel turismo naturale ed escursionistico, nei parchi e lungo le piste ciclabili (su tutte la Costa dei Trabocchi) con la riscoperta dell'uso della bicicletta per gli amanti di questo sport ma anche delle famiglie con bambini al seguito. E ancora, spazio al “turismo esperienziale”, alle sagre, ai percorsi delle eccellenze territoriali che rappresentano un'offerta unica: in definitiva, un dato che si allinea alla tendenza nazionale rilevata dall'indagineche prevede 15 milioni di turisti nel nostro Paese nello stesso periodo.

Anche i dati e le previsioni nazionali della Cna sono estremamente positive per tutte le regioni italiane: sul periodo tra il 12 e il 21 agosto, il clou della pausa estiva. Circa 10 milioni i turisti che pernotteranno in Italia nelle strutture ricettive tradizionali e non, salendo fino a 15 milioni se si considerando gli italiani che andranno nelle seconde case di vacanza.

Tra i turisti che passeranno la notte in strutture ricettive, gli italiani dovrebbero essere 5,5 milioni. E ben 4,5 milioni gli stranieri. Con gli italiani orientati in prevalenza verso mare, montagna e terme; gli stranieri (in particolare gli extra-europei) attratti da città e borghi d’arte. A integrare queste scelte le attività esperienziali e la ricerca (non solo da parte straniera) delle proprie radici familiari, il cosiddetto turismo ancestrale.

Il pernotto medio degli italiani si fermerà a tre notti, mentre sarà di quattro notti il pernotto dei turisti stranieri. La spesa complessiva, diretta e indiretta, dovrebbe ammontare a 3,5 miliardi di euro. Due terzi dei turisti opteranno per gli alberghi e un terzo per le sempre più diffuse strutture extra-alberghiere: Bed&Breakfast i preferiti in riva al mare e in città e borghi d’arte, agriturismi e campeggi per quanti prediligono l’aria aperta. Il ritorno dei turisti stranieri in Italia vede i maggiori afflussi da Germania, Francia e Regno Unito. L’euro debole sta calamitando verso l’Italia anche molti turisti extra-europei: i viaggiatori partiti dagli Stati Uniti d’America sembrano avviati ad un nuovo record assoluto.

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