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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Stabilimenti balneari, la Cna chiede tempo sulle concessioni: "La priorità è tutelare le imprese, evitare la Bolkestein è possibile"

La Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa chiede al governo un tavolo di confronto e il rinvio della scadenza delle concessioni, il coordinatore nazionale Tomei (Cna Balneari): "In Abruzzo sono 600 e sono l'identità del territorio, con la mappatura si può dimostrare che la risorsa 'spiaggia' c'è"

La Cna Balneari chiede l'apertura di un tavolo al governo per risolvere la questione concessioni ed evitare la Bolkestein con come prima cosa, la richiesta di sospendere il termine di scadenza di quelle attuali fissata al 31 dicembre 2023 dalla legge annuale per il mercato della concorrenza. L'obiettivo è avere il tempo di procedere con la mappatura delle coste abruzzesi al fine di dimostrare che la risorsa "spiaggia" c'è e con lei anche la possibilità di programmare il rilascio di nuove concessioni.

Chiarimenti li abbiamo chiesti al coordinatore nazionale della Cna Balneari Cristiano Tomei facendo il punto anche sul nostro territorio di cui è sempre stato portavoce. Procedere con la mappatura, spiega, consentirà di “rilevare la tipologia delle attuali concessioni, verificare la disponibilità di spazi per nuove iniziative imprenditoriali e avere un quadro di quelle spiagge che devono essere lasciate libere e tutelate in quanto meritevoli della salvaguardia sotto il profilo ambientale”. Tutte azioni, sottolinea, che consentirebbero di evitare la direttiva Bolkestein, di fare nuove investimenti e di tutelare le concessioni già in essere. Concessioni che in Abruzzo sono 600 (20mila quelle in tutto il Paese).

Il problema è nazionale, ma è evidente, prosegue Tomei, che le ricadute sono sui territori e quindi sulle regioni dove il turismo balneare è fonamentale. “In Abruzzo 'è un importante segmento di turismo balneare che è dato dalle 600 concessioni demaniali e dalle molte attività ricettive che insistono proprio sull'offerta balneare sotto il profilo dell'ospitalità - dice Tomei -. Parliamo del turismo del mare che ha dato un contributo e una risposta importante allo sviluppo economico complessivo del Paese nei momenti necessari” come avvenuto, aggiunge, con la pandemia.

“E' evidente – prosegue il coordinatore nazionale – che le regole vanno rispettate, che ci deve essere una riforma dei canoni e del demanio, ma tutto questo deve essere pensato e fatto in modo da tutelare e salvaguardare questa eccellenza. Il turismo balneare è rappresentato in gran parte proprio dagli stabilimenti che sono un grande supporto per tutta l'ospitalità turistica. Grazie a loro il turismo è strettamente connesso all'attività alberghiera. Questo significa che in momenti di ripartenza, come si è visto con il covid ribadisce -, la squadra c'è e risponde bene alle esigenze del Paese”. A dimostralo i dati di quest'anno che, dopo lo stop dettato dall'emergenza, hanno visto il turismo tornare protagonista anche sulle nostre spiagge tanto è vero che si è registrato anche il ritorno, spiega ancora Tomei, del turismo internazionale.

“Per questo chiediamo la sospensione del termine stabilito per le attuali concessioni così da procedere con la mappatura. Questo ci consentirebbe da una parte di aderire ai principi comunitari per il rilascio delle nuove iniziative imprenditoriale aprendoci al mercato e allo stesso tempo di dare continuità lavorativa alle attuali imprese comprese quelle abruzzese”. La mappatura in sostanza, spiega, “darà l'evidenza certificata che la risorsa c'è e che si può continuare a lavorare e fare investimenti offrendo servizi di eccellenza dimostrando che le concessioni che ci sono in Italia e quindi anche in Abruzzo da prima del 2009 non sono assoggettabili alla Bolkestein”.

C'è poi da considerare, prosegue, la questione “identità” e “territorialità” nonché il fatto che proprio per questo l'attività di ristorazione degli stabilimenti è strettamente connessa alla filiera del pesce e dunque delle marinerie. Tutelare loro quindi vuol dire tutelare l'eccellenza dei prodotti e dell'offerta che sono alla base delle scelte dei turisti che proprio verso la scoperta dei territori, delle sue bellezze e dei suoi sapori, orienta le sue scelte. “E' tornato anche il turismo anche internazionale con quello balneare tornato ai livelli pre-pandemici e questo per un motivo – conclude infatti Tomei -: l'eccellenza territoriale. L'identità delle destinazioni attrae. Parliamo di turismo esperenziale, cioè di un'offerta che riguarda anche la ristorazione a chilometro zero che si dà sul mare e noi non possiamo permetterci di perdere questo patrimonio”.

Un aspetto sottolineato anche nella nota che la Cna nazionale ha diffuso e in cui si legge che "è fondamentale salvaguardare gli attuali rapporti concessori che hanno contribuito, con l’eccellenza dei servizi offerti, al rilancio complessivo del turismo". Tre le assemblee (in Liguria, Sicilia e Toscana) che si terranno a gennaio e organizzate proprio per fare il punto sulla situazione nell'attesa di una risposta positiva da parte del governo per l'apertura del confronto. 

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