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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Anche i produttori olivicoli lanciano l'allarme sul caro energia: "Problemi anche per chi produce l'olio extravergine"

La Unapol Unione nazionale associazioni produttori olivicoli lancia l'allarme che interessa anche gli imprenditori che producono olio d'oliva sul territorio nazionale e regionale

Anche nel settore della produzione dell'olio arriva il problema del caro energia, che rischia di dare luogo, spiegano i produttori, ad una crisi del settore. L'Unapol, Unione nazionale associazione produttori olivicoli infatti spiega con il presidente Tommaso Loiodice che gli imprenditori che coltivano e trasformano le olive in olio hanno già dovuto sopportare costi esorbitanti per le materie prime e per i fitofarmaci, ai quali si aggiunge l'impennata per i carburanti agricoli, e quindi si rischiano problemi soprattutto sul mercato per chi vende prodotti senza certificazioni.

"Il decreto legislativo 198 dell’8 novembre 2021 sulle pratiche commerciali sleali vieta, per l’appunto, tali pratiche nei rapporti commerciali della filiera agroalimentare in materia di commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari. Prevede, inoltre, l’introduzione di un livello minimo di tutela comune a tutta l’Unione europea e stabilisce i prezzi minimi sotto i quali un prodotto come l’olio non può essere venduto poiché inferiore ai costi di produzione dello stesso.  

Ai bassi costi legati a vere e proprie speculazioni oltre al catastrofico scenario di guerra in atto si somma, purtroppo, il problema della risorsa acqua. I cambiamenti climatici che si manifestano con stagioni sempre più calde e siccitose impongono interventi sempre più frequenti di irrigazione di soccorso, divenute economicamente insostenibili anche a causa dell’incremento dei costi energetici. Su questo tema l’auspicio è che le amministrazioni pubbliche ricorrano sempre più al recupero e riutilizzo delle acque provenienti dai depuratori, individuando e creando bacini di accumulo che permettano agli agricoltori di poterla prelevare a prezzi politici molto bassi, se non addirittura pari a zero”. 

L'associazione ribadisce che la vendita sottocosto è una piaga da contrastare con mezzi idonei, informando anche i consumatori che devono essere attenti alla qualità dell'olio che acquistano:

"Questo, significa, non solo difendere e tutelare il duro lavoro dei nostri produttori, ma anche mantenere alto il valore del made in Italy in un mondo sempre più globale."

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