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Pescara tra le città più virtuose nella gestione della spesa per i carburanti

La classifica è stata elaborata dalla Fondazione gazzetta amministrativa per Adnkronos sui costi sostenuti nel 2020 da Regioni e capoluoghi di Provincia per il mantenimento dei loro uffici e delle loro strutture

Pescara risulta tra le città più virtuose nella gestione della spesa per i carburanti. La classifica è stata elaborata dalla Fondazione gazzetta amministrativa per Adnkronos sui costi sostenuti nel 2020 da Regioni e capoluoghi di Provincia per il mantenimento dei loro uffici e delle loro strutture. Il rating - che si basa esclusivamente su dati contabili oggettivi scevri da qualsiasi valutazione discrezionale - assegna alla migliore performance la tripla 'A', mentre alla peggiore viene attribuita la lettera 'C'.

In Abruzzo, Pescara e altri due capoluoghi abruzzesi (Chieti e Teramo) figurano nel gruppo che si è aggiudicato la A. L’Aquila, con una spesa di 688.628,61 euro, è invece fra i capoluoghi di provincia ad avere avuto maggiori uscite nell’anno 2020 in spese per carburanti, combustibili e lubrificanti, Roma è il capoluogo di provincia che, in valori assoluti, ha la maggiore uscita raggiungendo la cifra record di 1.673.551,35 euro.

Sono 12 i capoluoghi di provincia italiani 'promossi' con la tripla AAA per questa voce di costi dell'ente, ottenendo così il massimo rating: si tratta di Foggia, che secondo la classifica stilata ha speso solo 1.491,03 euro, poi Isernia (11.228,40), Terni (12.223,36), Frosinone (12.959,23), Lodi (13.226,35), Imperia (13.507,74), Forlì (15.187,42), Rovigo (15.454,04), Savona (24.749,63), Lecce (33.097,52), Piacenza (37.477,92), e Bologna (101.321,88). Ancora più folto il gruppo di città che risultano fra le più virtuose per questa voce di spesa, ottenendo la doppia AA: Caserta, Andria, Caltanissetta, Asti, Massa, Reggio Emilia, Barletta, Novara, Verona, Lucca, Lecco, Crotone, Benevento, La Spezia, Vibo Valentia, Como, Prato, Pavia, Bergamo, Parma, Monza, Grosseto e Sassari.

"Il Centro ricerche della Fondazione - specifica Adnkronos - analizza tutti i dati finanziari ufficiali dell'ente pubblico in questione e attraverso algoritmi di ricerca scientifica individua potenziali sprechi, ovvero spese critiche nei conti pubblici. Le spese dell'ente in relazione alle singole voci vengono confrontate con il benchmark di riferimento e, a seconda dei livelli di scostamento di spesa individuati, si parla di ‘performance positiva’ (quando la spesa è inferiore o uguale alla media), ‘scostamento lieve’ (quando la spesa è compresa tra la spesa media e il 30% in più), ‘scostamento considerevole’ (quando la spesa è compresa tra lo scostamento lieve e il 100% in più), ‘spesa fuori controllo’ (quando la spesa supera di oltre il 100% la spesa media)".

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