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Vertenza Brioni, l'azienda: "Nessun cambio di strategia alla base del piano industriale 2021-2025"

L'azienda replica allo stato di agitazione promosso dai sindacati nella giornata odierna

«Nessun cambio di strategia alla base del piano industriale 2021-2025, già presentato il 13 e 14 aprile a tutte le parti».
A dirlo è la Brioni Roman Style relativamente a quanto comunicato dalle Rsu Roman Style delle sedi di Penne, Montebello di Bertona e Civitella Casanova, unitamente alle Segreterie territoriali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil.

La Brioni, si legge in una nota, «precisa che non si è verificato alcun cambio di strategia da parte della società che ha presentato lo scorso 13 aprile le linee guida strategiche e le attività operative alla base del nuovo piano industriale per il periodo 2021-2025 nell’ambito dell’incontro che si è svolto nel ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza dei rappresentati del ministero del Lavoro, della Regione Abruzzo, della Regione Lombardia e delle segreterie nazionali e territoriali delle sigle sindacali rappresentate in azienda. La stessa strategia è stata quindi presentata dalla società anche alle stesse Rsu lo scorso 14 aprile, in un apposito incontro tenutosi presso la sede di Confindustria Chieti Pescara».

La Brioni ricorda che «Il piano industriale 2021-2025 di Brioni prevede, tra l’altro, lo sviluppo del brand negli accessori e in nuove categorie di prodotto e un duraturo e improrogabile percorso di interventi di razionalizzazione dei costi e di ridimensionamento dei siti produttivi di Penne, Montebello di Bertona e Civitella Casanova, che attualmente possono contare su un organico di circa 1.000 lavoratori, con l’obiettivo di mettere in atto tutte le azioni necessarie per il rilancio e lo sviluppo del brand».

Brioni infine, «conferma la propria volontà di mettere a disposizione delle risorse coinvolte, attualmente stimate fino ad un massimo di circa 320 lavoratori tra diretti ed indiretti di tutte le linee di produzione, compresi quindi i reparti dedicati alla maglieria ed alla camiceria citati nella suddetta comunicazione sindacale, ogni più opportuno strumento per ridurre, quanto più possibile, il conseguente impatto sociale, come peraltro già dimostrato anche dall’accordo quadro firmato lo scorso 22 giugno con i rappresentati delle Organizzazioni Sindacali rappresentate in azienda relativo una serie di strumenti/ammortizzatori sociali conservativi del rapporto di lavoro e con impatto sociale contenuto».

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