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La denuncia di Cittadinanzattiva: "In dieci anni la bolletta idrica degli abruzzesi è aumentata del 90%"

L'associazione ha paragonato i dati relativi al 2011 con quelli del 2020 sul fronte delle spese sostenute dalle famiglie abruzzesi

La bolletta idrica delle famiglie abruzzesi, negli ultimi 10 anni ha visto un aumento dei costi del 90%. A dirlo è l'associazione Cittadinanzattiva che ha analizzato il dossier sull'osservatorio prezzi e tariffe tenendo conto di una famiglia di tre persone con un consumo annuo di 192 metri cubi.

Nel 2011 la spesa media annuale in Abruzzo per la bolletta dell'acqua si aggirava intorno ai 215 euro l'anno, per passare ai 323 euro nel 2015 e ai 409 euro nel 2020. Gli aumenti più elevati, riporta Ansa, hanno riguardato la provincia di Chieti che nel 2011 era una delle province più economiche per l'acqua, passando però nel 2019 da una media di 176 euro l'anno a 374 euro.

L'Aquila, che è la città più cara in Abruzzo per quanto riguarda le bollette idriche, registrava un costo di 248 euro l'anno nel 2009, anno del sisma, per salire fino ai 466 euro del 2020, con un incremento dell'88%. A Teramo, tra le città meno costose in Italia nel 2011 con 184 euro di spesa, la spesa è lievitata fino a 299 euro l'anno nel 2017, con un aumento del 62,5%. A Pescara infine le bollette sono salite dai 309 euro del 2014 ai 374 euro del 2020, con un incremento del 21,1%.  L'associazione però evidenzia come un uso oculato e consapevole dell'acqua possa comunque far risparmiare cifre interessanti alle famiglie, con spese che da 409 euro potrebbero passare a 313 euro utilizzando piccoli accorgimenti come la doccia da preferire al bagno, riparando un rubinetto o usando lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico, e chiudendo il rubinetto mentre si lavano i denti.

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