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Economia

Banda larga e digitalizzazione, l'Abruzzo è indietro rispetto alla media nazionale: i fondi Pnrr un'occasione per colmare il gap

I dati sono stati diffusi con uno studio di Osservatorio Abruzzo, progetto di Fondazione openpolis, Etipublica, Fondazione Hubruzzo, Gran Sasso Science Institute e StartingUp

Anche l'Abruzzo deve approfittare delle risorse messe a disposizone dal Pnrr per colmare il gap sul fronte della digitalizzazione delle imprese e delle famiglie. È quanto emerge dai dati diffusi da Osservatorio Abruzzo, progetto di Fondazione openpolis, Etipublica, Fondazione Hubruzzo, Gran Sasso Science Institute e StartingUp che ha analizzato l'andamento della digitalizzazione nel nostro territorio fra il 2010 e il 2020, con le criticità e i risultati ottenuti in termini di diffusione dei siti web, dell'uso dell'ecommerce e della navigazione internet e della banda larga e ultralarga.

La quota di famiglie che dal 2010 al 2020 si è dotata di una connessione fissa è aumentata in modo importante: dal 54% al 77%, con +22,9 punti percentuali in 10 anni. Un aumento, tuttavia, inferiore rispetto alla media nazionale (+26,6 punti). Soprattutto se confrontato con le 3 regioni che nello stesso periodo hanno registrato gli incrementi più significativi: Emilia-Romagna (+30,6 punti), Liguria (+30,5) e Campania (+29,5). Superiore alla media nazionale, invece, l'aumento delle reti casalinghe nell'emergenza Covid: tra 2018 e 2020 l'aumento di famiglie abruzzesi con internet a casa è stato di 4,5 punti percentuali, a fronte di una media italiana di 3,9 punti.

Sul fronte delle imprese, in Italia il 73,1% delle aziende con oltre 10 addetti nei settori industria e servizi dispone di un sito web. L'Abruzzo è leggermente sopra la media, con il 73,7%. Bassa invece la quota di digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni, in particolare i comuni, che offrono servizi digitali ai cittadini senza doversi recare negli uffici: la quota di comuni italiani che offrono servizi pienamente interattivi è pari al 48,3% nel 2018. I comuni abruzzesi in media restano distanti da questo riferimento: il 28,6% delle amministrazioni dispone di servizi pienamente interattivi. In questo indicatore la regione è terzultima in Italia. In relazione alla connettività locale e all’implementazione della banda larga, una piccola parte può essere svolta anche dai comuni stessi.

Analizzando infine la quota di famiglie con connessione a banda larga ultraveloce, in Abruzzo siamo quasi nove punti sotto la media nazionale con grandi differenze anche internamente, a livello provinciale: mentre nel Pescarese la quota di famiglie raggiunte si avvicina al 50%, il livello scende al 29% nella provincia di Teramo, al 22% in quella di Chieti e al 12% in quella dell'Aquila.

Il divario è ancora più forte se si guardano le differenze fra zone costiere ed entroerra o zone montane: è infatti maggiore la copertura potenziale dei comuni della costa rispetto a quelli interni. Nei primi, la quota in diversi casi supera il 50%, a partire dal comune di Pescara (86% delle famiglie potenzialmente raggiunte a 100 Mbps). Nei secondi, con pochissime eccezioni, la copertura è molto più carente.

In media, in quasi 9 comuni abruzzesi su 10 la quota di famiglie raggiunte dalle connessioni più veloci non arriva al 5%. Una percentuale che è ben più elevata in provincia dell'Aquila (96,3% dei comuni) dove, anche a causa della conformazione orografica del territorio, le famiglie raggiunte si concentrano quasi solo in pochi centri principali. Come il capoluogo (29% dei nuclei raggiunti dalla rete fissa a 100 Mbps), Avezzano (32%) e Celano (47%).

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