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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Balneatori, Padovano (Sib-Confcommercio): "A rischio la stagione 2022"

Il presidente alza la voce: "Se annullano le concessioni legittimamente ritirate nel 2019 pronti ai ricorsi, ci sono delle lobby che vogliono i nostri lidi: i parlamentari evitino di far sparire la categoria"

“A partire potrebbe non essere la stagione 2023, ma la stagione 2022”. A dirlo è il presidente Sib-Confcommercio Abruzzo Riccardo Padovano facendo il punto sullo scontro balneatori-governo per il quale è stata già indetta una forte protesta a Roma. A determinarla un'altra possibile battaglia laddove dovessero essere “annullati i nostri titolo dopo tre anni di percorso giuridico, avendo ritirato legittimamente le concessioni nel 2019, a cavallo con il 2020, programmando e facendo investimenti. Anche in quel caso fermo ricorso aprendo un contenzioso che potrebbe non far partire la stagione”.

“Noi andiamo contro chi è contro di noi – sottolinea – Vogliamo far capire all'opinione pubblica che la categoria non può essere mandata a casa solo per una questione ideologica. Non si stanno accorgendo che le grandi multinazionali stanno invadendo il territorio: guardate quello che sta succedendo a Trieste. Se dobbiamo essere galoppini di chi deve gestire il territorio il Governo ce lo dicesse. Ora la passa è parlata ai Parlamento, speriamo che i parlamentari si assumano la responsabilità di non cancellare la categoria”.

Tornando al bando che rimetterà in gioco le concessioni “se lo dobbiamo fare – prosegue Padovano - vogliamo il riconoscimento aziendale, il riconoscimento professionale delle attività e la nostra tipicità ci deve essere riconosciuta a pari di un olandese e di un francese abbiamo sicuramente la nostra italianità che ha un suo valore. Questo vuol dire partire un passo avanti agli altri, ma se questo non ci vuole essere riconosciuto allora quello dell'Europa è un falso problema. Il problema allora sta in Italia: vuol dire che ci sono delle lobby che vogliono a tutti i costi i nostri lidi”. Per il presidente regionale Sib-Confcommercio quella che si sta facendo è “demagogia” anche lì dove si parla del caro prezzi degli stabilimenti: “faremo un confronto con la montagna e saranno i consumatori a darci una risposta”.

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