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Economia

Al via l'erogazione dell'assegno unico universale per figli minori: in Abruzzo riguarda 135 mila famiglie

Lo ha fatto sapere la Cgil con il segretario generale regionale Carmine Ranieri, chiedendo un tavolo di confronto nelle province con l'Inps per evitare disagi e problemi

A partire da oggi primo marzo entra in vigore anche in Abruzzo l'assegno unico universale per i figli minori. Lo ha ricordato la Cgil Abruzzo con il segretario generale Carmine Ranieri e il coordinatore regionale patronato Inca Cgil Abruzzo Molise Mirco D'Ignazi. Nella nostra regione interesserà circa 135 mila famiglie. Tutti coloro che hanno figli fino a 21 anni a prescindere dalla condizione lavorativa, hanno diritto a questa prestazione per sostenere la genitorialità, già attiva per lavoratori autonomi e disoccupati da luglio, mentre per lavoratrici e lavoratori dipendenti sarà una assoluta novità che modificherà anche lo stipendio mensile: da questo mese, infatti, nelle buste paga emesse dalle aziende mancheranno gli importi di detrazioni per figli a carico e assegni familiari.

Queste somme, per tutti, saranno sostituite dall'assegno unico che verrà pagato direttamente dall'Inps tramite bonifico bancario.

"Proprio per l'enorme portata di questa novità e per  il numero elevatissimo di cittadine e cittadini coinvolti, come Patronato Inca Cgil Abruzzo Molise, abbiano chiesto all'Inps la convocazione di tavoli provinciali di confronto e verifica. È intanto necessario conoscere i numeri reali delle domande pervenute entro il 28 febbraio (data ultima per vedersi liquidato l'assegno, come dichiarato dall'Inps, entro la seconda metà di marzo): qualora fossero distanti dalle previsioni, andrebbe prevista una ulteriore e più capillare campagna informativa volta ad avvisare tutti coloro che non abbiano ancora prodotto la domanda ed il modello Isee. Il prossimo 30 giugno, infatti, scadrà anche il termine per vedersi riconosciuti gli arretrati."

Inoltre, spiega Cgil, occorre conoscere le modalità operative e le azioni straordinarie che l'istituto intende attuare per rispondere in maniera tempestiva e puntuale a questa importante rivoluzione, anche su base territoriale con canali di comunicazione fra Inps e patronati.

"Se da un lato, infatti, mancano ancora una serie di risposte da parte del Ministero rispetto ad alcune fattispecie (ad esempio riguardo la particolare composizione di alcuni nuclei familiari, gli italiani residenti all'estero e gli stranieri in Italia) rendendo ancora complicato gestire determinate pratiche, dall'altro è opportuno anticipare il confronto su tutte le problematiche che possano ritardare i pagamenti. Da inizio pandemia ribadiamo che “nessuno deve essere lasciato indietro” e proprio in quest'ottica riteniamo che, anche tramite una collaborazione tra Patronati e INPS, a tutte e tutti vada garantito il rispetto dei diritti, a partire da quello al pagamento dell'assegno unico nei giusti tempi e con le dovute modalità."

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