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Economia

Zona Rossa, Della Torre (Ascom Abruzzo Pescara): "A farne le spese sono nuovamente i ristoratori, subito ristori"

Il presidente provinciale dell'associazione di categoria segnala la difficoltà delle imprese che avevano programmato l'attività ora bloccata dalle nuove restrizioni

Francesca Della Torre, presidente di Ascom Abruzzo Pescara, esprime vicinanza a tutte quelle imprese che si sono viste chiudere improvvisamente le proprie attività con l'ordinanza numero 7 del presidente della giunta regionale, Marco Marsilio, che ha istituito la zona rossa per le province di Pescara e Chieti. 

«A farne le spese sono nuovamente i ristoratori», evidenzia Della Torre, «a pensare che, con il passaggio in zona gialla, durato poco meno di un attimo,  avevano ricominciato a sperare, a rivedere rifiorire le proprie attività con tutte le difficoltà del caso,avevano deciso di ripuntare e investire i propri denari per far ripartire le prorie attività avviate con molti sacrifici». 

«Oramai è passato un anno e francamente sono stanchi di aver paura di programmare le proprie attività. Hanno assunto tutte le precauzioni del caso per evitare i contagi e si trovano di nuovo a dover chiudere! Perche non lasciarli aperti indipendentemente dal colore della zona e intensificare i controlli?», aggiunge la Della Torre, «oramai sono attività economiche che non hanno più credibilità neanche a livello finanziario in quanto considerate partite iva a rischio. La maggior parte di loro si sono viste respingere dai propri isituti bancari anche le richieste di accesso alle misure previste dal decreto legge Liquidità garantite dal Fondo di Garanzia. A pensare che tale misura è stata studiata per far fronte alle esigenze immediate di liquidità delle imprese che stanno affrontanto le conseguenze dell'epidemia da Covid-19 e chi più di loro oggi ha necessità di liquidità? Ed è inevitabile un effetto a cascata verso coloro che si trovano alle dipendenze di queste attività economiche in quanto anche loro considerate categorie a rischio».

L'Ascom Abruzzo Pescara chiede per queste attività economiche «un risarcimento serio e sostanziale non irrisorio come è avvenuto finora, risarcimenti basati sui mancati introiti e sulle merci acquistate che saranno ahimè costretti a buttare!».

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