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Economia

Addizionali Irap e Irpef, imprese e sindacati alla Regione: «Via quei balzelli»

Dal 2022 niente più rate per i vecchi debiti della sanità, in ballo oltre 100 milioni. Ranieri (Cgil): «Stiamo sollevando una questione che vede tutte assieme le forze sociali perché parliamo di un problema di tutti»

Un “cartello” di forze economiche e sociali abruzzesi, che raggruppa 17 sigle tra agricoltura, artigianato, commercio e turismo (oltre ai sindacati dei lavoratori), chiede di mettere fine al prelievo assicurato alle casse della Regione dalle addizionali applicate a Irpef e Irap, cioè le principali imposte a carico di persone e imprese. Addizionali vecchie di anni, nate per risanare i conti traballanti della sanità pubblica attraverso il sistema della cosiddette cartolarizzazioni, ovvero la trasformazione dei crediti in titoli negoziabili. Ma adesso questi “balzelli” vanno aboliti, visto che a partire dal 2022 non sono più previste rate per questo intervento. Il gettito complessivo è decisamente importante: centodieci milioni di euro l’anno.

«La nostra richiesta a nome delle imprese e del mondo del lavoro alla Regione, di cancellare le addizionali applicate a suo tempo a Irper e Irap, coincide con la conferenza stampa tenuta ieri sera dal premier Draghi per annunciare misure e interventi a sostegno del mondo produttivo e dei cittadini: un segno inequivocabile di quale sia lo stato di gravità cui siamo arrivati, in una situazione che incide fortemente sui redditi delle famiglie e sulla loro capacità di spesa. Qui stiamo parlando di un autentico “tesoretto” di 110 milioni di euro che va rimesso nelle tasche dei cittadini e delle imprese per ridare loro ossigeno», ha detto stamane Luca Mazzali, presidente regionale della Legacoop Abruzzo.

Con Mazzali c’era il segretario generale della Cgil per Abruzzo e Molise, Carmine Ranieri: «Stiamo sollevando una questione che vede tutte assieme le forze sociali perché parliamo di un problema di tutti», ha dichiarato. «In presenza di un processo inflattivo che ha provocato una impennata dei prezzi, con aumenti molto forti delle spese da parte dei cittadini, diventa urgente rimettere nelle loro tasche queste risorse». Quanto al rapporto con la Regione, per Ranieri esiste un'ineliminabile questione di chiarezza: «Quando molti anni e diverse giunte fa questo problema fu sollevato, come forze produttive e sindacali ce ne facemmo carico responsabilmente, accettando l’applicazione delle addizionali. Oggi però, a distanza di anni, chiediamo nei nostri confronti alla politica e alle istituzioni quella lealtà che noi manifestammo allora: visto che il debito sanitario è stato ripagato, ci si deve sedere attorno a un tavolo per vedere come cancellare definitivamente queste due addizionali».

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