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Economia

Dopo il Covid l'Abruzzo torna fra i protagonisti del Vinitaly Special Edition di Verona

Si tratta della prima edizione che si svolge con la vendemmia in corso dove sono stati esposti per la prima volta dal vivo i grappoli provenienti da tutte le regioni d’Italia

Anche l'Abruzzo partecipa da protagonista al Vinitaly Special Edition che si svolge con la vendemmia in corso dove sono stati esposti per la prima volta dal vivo i grappoli provenienti da tutte le regioni d’Italia nel padiglione 4 stand D3 della Fiera di Verona. La nostra regione si presenta con il Montepulciano, Trebbiano, Pecorino, Cococciola e Montonico con una produzione media annuna di 4.500.000 quintali di uva e 3milioni di ettolitri di vino di cui almeno un milione a denominazione di origine per un totale di circa 18mila aziende vitivinicole attive. Coldiretti ha aggiunto:

“La vitivinicoltura abruzzese è oggi una realtà importante tanto che l’Abruzzo può considerarsi tra le regioni in cui il vino, con particolare riferimento al Montepulciano, ha saputo imporsi fino a diventarne l’immagine di riferimento, con una filiera che costituisce il principale comparto agricolo regionale (21% dell’intera Plv, la più elevata incidenza tra le regioni italiane) e una produzione media di vino rappresentata dal 70% di vini rossi e da un restante 30% di bianchi – dice Coldiretti Abruzzo - Una realtà fiorente anche per i numerosi apprezzamenti che arrivano dall’estero, che si traducono con una consolidata crescita delle esportazioni e che oggi riparte dopo un periodo di forte difficoltà collegato all’emergenza sanitaria”.

Bene l'export con gli acquisti del Made in Italy saliti del 15% ma anche nel mercato interno si notano segnali di ripresa, con le aziende produttrici che pongono sempre più attenzione con il territorio, la sostenibilità ambientale, le politiche di marketing, anche attraverso l’utilizzo dei social, e il rapporto con i consumatori soprattutto grazie alle nuove generazioni di vignaioli. Il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini ha poi lanciato l'allarme:

"A preoccupare  sono le nuove politiche europee come la proposta di mettere etichette allarmistiche sulle bottiglie per scoraggiare il consumo e lo stop anche ai sostegni alla promozione."

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