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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Abruzzo al terzo posto in Italia per i rincari sulle bollette, Confartigianato: "A rischio 71 mila posti di lavoro"

I dati sono stati diffusi da Confartigianato Chieti - L'Aquila e mostrano anche il potenziale numero di piccole e micro imprese che potrebbero chiudere a causa dei rincari sul costo delle bollette

Ad agosto 2022 l'Abruzzo è la terza regione d'Italia in cui si registra l'incremento più significativo delle bollette energetiche di energia elettrica, gas e altri combustibili con un aumento di oltre l'85,1% rispetto all'anno precedente. Lo ha fatto sapere il centro  studi di Confartigianato Imprese Chieti L’Aquila, che torna a lanciare l’allarme sul caro energia con i dati relativi non solo agli aumenti in tutta Italia, ma anche alle potenziale piccole e micro imprese che potrebbero chiudere e il numero di lavoratori interessati.

Sul fronte rincari, dall’elaborazione, condotta su dati Istat, emerge che l’aumento dei prezzi di energia elettrica, gas e altri combustibili in Italia è pari al 76,4%. Prima dell’Abruzzo ci sono solo Trentino-Alto Adige (115,7%) e Umbria (86,5 %). Numeri più contenuti, ma comunque altissimi, nelle tre regioni che chiudono la classifica: Calabria (68,3%), Campania (68%) e Liguria (63,8%). Al dato regionale abruzzese si aggiunge quello della sola provincia di Teramo, che è al quarto posto nella classifica nazionale, con un incremento dell’86,6%.

"In Abruzzo sono 21.032 – pari al 21,5% del totale delle imprese – le micro e piccole imprese operanti nei 43 settori a rischio per il caro energia, per un totale di 71.525 addetti, cioè il 23% del totale degli addetti delle imprese del territorio regionale. In testa c’è la provincia di Chieti: 5.958 imprese a rischio, per un totale di 22.320 addetti. Seguono le province di Teramo (5.385, 19.692), Pescara (5.046, 17.285) e L’Aquila (4.642, 12.229)."

Una situazione d'emergenza che rischia di trasformarsi in una catastrofe economica spiega il direttore di Confartigianato Imprese Chieti L’Aquila, Daniele Giangiulli:

"Il Governo deve intervenire subito. Le imprese non possono attendere l’insediamento del nuovo Esecutivo che, se tutto va bene, avverrà tra un mese e mezzo. Nel frattempo migliaia di attività chiuderanno. Se lo Stato non ha le risorse è indispensabile utilizzare i fondi europei per calmierare subito il costo delle bollette”.

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