Abruzzo al tredicesimo posto in Italia per imprenditori e lavoratori under 35, Confargianato: "Sono loro il futuro del made in Italy"
Confartigianato Chieti L'Aquila ha analizzato i dati della nostra regione in merito all'occupazione degli under 35 e al numero di giovani che avviano una impresa o attività in Abruzzo
L'Abruzzo è al tredicesimo posto in Italia per quanto riguarda il lavoro under 35, e in particolare la presenza di giovani imprenditori. A dirlo Confartigianato imprese Chieti L'Aquila che ha analizzato i dati relativi all'andamento dell'occupazione fra gli under 35, analizzando i dati della confederazione nazionale. Un piazzamento che dimostra come la nostra regione non sia Youth-friendly, cioè non offre ai giovani le condizioni migliori per lavorare e fare impresa
L’Indice di Confartigianato misura le condizioni dell’habitat sulla base di 13 indicatori che comprendono, tra l’altro, il tasso di occupazione under 35, la presenza di giovani imprenditori, la collaborazione scuola-imprese, la diffusione dell’apprendistato, il saldo migratorio dei giovani verso l’estero o altre regioni. In particolare, dal rapporto emerge che l'Abruzzo, con un indice pari a 482 (la media italiana è 627), si posiziona al tredicesimo posto della classifica nazionale, guidata da Lombardia, Piemonte e Veneto. A pesare sul dato abruzzese sono soprattutto la bassa diffusione dei contratti stabili offerti a under 30, la bassa diffusione dell'apprendistato, il saldo migratorio verso altre regioni di giovani di età compresa tra 25 e 39 anni e la dinamica negativa dei prossimi 40 anni della popolazione 25-24 anni.
Il presidente di Confartigianato Chieti L'Aquila Matteo Pantalone:
“I giovani sono il futuro del tessuto produttivo abruzzese e del 'made in Italy'. I tantissimi under 35 che, anche in Abruzzo, sono fuori dal mercato del lavoro rappresentano un assurdo ‘spreco’. Si tratta di una vera e propria emergenza da affrontare rapidamente. L’anno europeo delle competenze, proclamato per il 2023 dall'Unione europea, deve essere l’occasione per cambiare davvero, facendo leva sulla formazione, su un nuovo e intenso rapporto tra scuola e imprese per trasmettere il ‘saper fare’ e su misure per sostenere la creazione d’impresa. Sono poi fondamentali, nel mondo delle micro, piccole e medie imprese, strumenti che favoriscano il passaggio generazionale in azienda, perché troppe attività artigiane, patrimonio della nostra economia stanno scomparendo".