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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cultura

Vignali (Abruzzo Tourism) esprime il suo cordoglio per la scomparsa di Antonio Palmerio

Per il giornalista e storico, il suo libro sugli Antichi Mestieri ha "immortalato per sempre l'arte del Mastro Geppetto d'Abruzzo"

In qualità di presidente di Abruzzo Tourism, il giornalista e storico Cristiano Vignali esprime il suo cordoglio per la scomparsa di Antonio Palmerio, «il Mastro Geppetto d'Abruzzo che, alcuni anni fa, ho avuto modo di intervistare nella sua bottega a Pretoro e di immortalare nel libro "Gli Antichi Mestieri d'Abruzzo" scritto nel 2019 con il professor Everardo Minardi, docente della cattedra di Sociologia dello Sviluppo del Territorio Locale della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università di Teramo. Fra l’inverno e la primavera 2018, passeggiando per il borgo in pietra di Pretoro che sembra un presepio a grandezza naturale, incastonato sul versante orientale della Maiella in Provincia di Chieti, ho per un attimo creduto veramente di essere in mezzo a un presepio fatto di statuine di legno come in un sogno, avvicinandomi alla bottega di Mastro Antonio Palmerio (classe 1931) che fin da ragazzo ha appreso il mestiere dell’artigiano facendo il tornitore e lavorando il legno, qui per un attimo il sogno è diventato realtà. Mi sono trovato di fronte a un’artista che nonostante la sua umiltà e la sua semplicità e dedizione al lavoro, è apprezzato in tutto il mondo per le sue opere d’arte».

Per Vignali Mastro Palmerio, «oltre ad essere stato un abile artigiano, è considerato, per la sua manualità, per la sensibilità del suo tocco di mano che non si è arrugginito con l'avanzare degli anni, pressoché unico nel suo genere, un vero e proprio genio, in grado di trasformare ogni pezzo di legno grezzo in un’opera d’arte, in scala o a grandezza naturale, ma così curata nei minimi dettagli da sembrare sbalorditivamente reale. A tal proposito, ha dichiarato Palmerio nella mia intervista immortalata nel libro "Gli Antichi Mestieri d'Abruzzo" parlando delle sue opere con il calore paterno di chi le considera sue creature, pensate nella sua mente e create dalle sue mani nei minimi particolari con amore, dedizione, fatica e passione: “Consiglio ai giovani per lavorare di imparare un mestiere, l’arte, e di farne tesoro. Scoprii questo mestiere nel 1939, quando frequentavo le elementari e iniziai a lavorare come apprendista tornitore nel doposcuola. Ho sempre fatto questo lavoro imparando un'arte che mi è servita anche per sviluppare quella manualità che mi ha permesso sia di vivere, sia di “dare vita” al legno, trasformandolo in riproduzioni in scala di monumenti, chiese, opere d’arte e palazzi storici e famosi, oppure in burattini a grandezza naturale”, proprio come Mastro Geppetto con Pinocchio nel romanzo per ragazzi di Goldoni. Ho voluto pertanto immortalare per sempre l’arte di Antonio Palmerio, affinché la sua memoria non vada persa in futuro».

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