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Martedì, 19 Marzo 2024
Spettacoli teatrali a Pescara Riviera Sud / Lungomare Cristoforo Colombo, 102

Brignano: "Sono un uomo fortunato e il teatro è la mia passione"

L'attore romano Enrico Brignano si prepara a tornare a Pescara per il terzo anno consecutivo: sarà al d'Annunzio venerdì e sabato con "Il meglio d'Italia". Lo abbiamo intervistato

Enrico Brignano si prepara a tornare a Pescara per il terzo anno consecutivo: l'appuntamento è al teatro d'Annunzio venerdì e sabato con "Il meglio d'Italia". Un evento speciale, come lo sono tutte le volte che Brignano viene nella nostra regione, essendo originario dell'Abruzzo (la madre è di Palombaro). Abbiamo intervistato l'attore romano in occasione del suo ennesimo "sbarco" in città.

Ciao, Enrico! Benvenuto a IlPescara.it. Parliamo de "Il meglio d'Italia", con cui sarai al d'Annunzio il 30 e 31 agosto. In cosa consiste questo nuovo spettacolo?

"Il meglio d'Italia" nasce come una sfida. Definire "il meglio" di qualsiasi cosa è sempre difficile: pensa, poi, se la "cosa" che si prende in considerazione è l'Italia! Sarebbe più facile parlare del meno peggio, del così così, del quasi schifo, ma che sfida sarebbe? Nello spettacolo parlerò della nostra storia e del nostro patrimonio artistico, della musica e della letteratura, della cucina e della moda, passando per lo sport e l'attualità. Proverò a far capire perchè essere italiani è ancora un motivo di vanto agli occhi di tutto il mondo.

Si rinnova la tua collaborazione con il maestro Federico Capranica...

Sì. Sul palco sarò accompagnato da un'orchestra di dieci elementi diretta da lui, che ha anche realizzato le musiche delle nuove canzoni dello show.

L'affetto che ti tributa il pubblico è incredibile. Basta pensare all'Abruzzo: nell'agosto 2010 ti sei esibito a Chieti, e dal 2011 ogni estate fai tappa fissa a Pescara. Come ti spieghi tutto questo successo?

Sono oltre 25 anni che faccio questo mestiere, quindi non sono propriamente un "giovane" anche se mi porto bene i miei anni. È un successo costruito pian piano, anche se agli occhi del pubblico sembra che arrivi tutto insieme. La popolarità mi fa molto piacere e sarebbe sbagliato dire che mi pesa dopo tutta la fatica che ho fatto.

Sei cresciuto all'Accademia per giovani comici creata da Gigi Proietti. Quanto hanno contato i suoi insegnamenti per la tua formazione teatrale?

Hanno contato tantissimo. Come molti sanno, Proietti è stato il mio grande Maestro: è lui che ha permesso che io potessi fare tutto questo e arrivare fino a qui. E ovviamente è stato il mio primo grande ispiratore.

Cinema, televisione e teatro. Qual è la dimensione che preferisci?

Amo molto il cinema e la tv, sono un uomo fortunato che con impegno - ma anche con tanta fortuna - è riuscito a fare un lavoro che non sembra neanche un lavoro. Ma il teatro è la mia passione: il contatto diretto con il pubblico premia la fatica tutte le sere, ed è un'emozione grandissima e senza prezzo. In più nel 2014 realizzerò un mio sogno: portare la commedia musicale 'Rugantino' a New York dopo 50 anni. Il primo debutto americano risale al 1964, e per me è un onore far nuovamente conoscere agli americani questa grande storia italiana.

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