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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Stadio Adriatico 'Giovanni Cornacchia', il tempio dello sport e dei grandi eventi musicali

È stato inaugurato il 29 dicembre 1955, sostituendo lo storico campo Rampigna di via Caduta del Forte e diventando uno dei simboli di Porta Nuova

Tempio dei grandi eventi musicali, ma soprattutto di manifestazioni sportive legate sia al calcio sia all'atletica, lo stadio Adriatico "Giovanni Cornacchia" è stato inaugurato il 29 dicembre 1955, sostituendo lo storico campo Rampigna di via Caduta del Forte e diventando uno dei simboli di Porta Nuova. Il progetto iniziale è stato redatto dall'architetto Luigi Piccinato, che per ideare la struttura ovale dell'Adriatico scelse di seguire le linee dello stadio Olimpico di Roma, aggiungendo archi in cemento armato per sostenere il piano superiore della tribuna Majella.

Nel 2009, in occasione dei Giochi del Mediterraneo, l'impianto è stato riqualificato, presentandolo come una struttura polivalente di ultima generazione che annovera al suo interno alcuni uffici e una sala stampa attrezzata, per una capienza fino a 24mila spettatori. In quello stesso anno lo stadio è stato intitolato all'atleta Giovanni Cornacchia, che fu inoltre presidente del consiglio provinciale del Coni di Pescara.

L'Adriatico ha ospitato anche alcune partite della nazionale, nonché delle Olimpiadi di Roma del 1960, ed era stato opzionato come uno degli stadi di riserva per i mondiali di Italia 1990. Negli ultimi anni, però, è stato messo più volte in discussione, paventando la possibilità di costruire un nuovo impianto, esclusivamente per il calcio, che fosse più moderno e maggiormente rispondente a specifiche esigenze tecnico-commerciali: nel 2018, ad esempio, si era parlato della realizzazione di uno stadio che doveva chiamarsi "Pescara Arena", con inaugurazione prevista nel 2020. Facile dedurre che alla fine, di tutto questo progetto, non si sia più fatto niente.

Stadio Adriatico - pista di atletica

L'atletica leggera come centro di aggregazione

Prima di addentrarci nell'inevitabile racconto del calcio e delle emozioni che esso porta, è bene però sottolineare che l'Adriatico non va sottovalutato anche per il suo aspetto legato all'atletica, come ci racconta la signora Rosaria Papa: "Quando ero giovane la grande attrattiva era lo stadio, con intorno la pineta e tanto altro spazio. Lo stadio vuoto, dove scorazzare su e giù per gli scalini. Poi, come centro di aggregazione, l'atletica leggera: come dimenticare il professor Vittorio Maturo, burbero ma con un cuore grande come il mondo!".

Maturo è stato senza dubbio una figura importante per lo sport a Porta Nuova: "Quanti ragazzi ha tolto dalla strada, quanti sogni ha regalato! - prosegue Papa - Accoglieva tutti ma bisognava impegnarsi, non c'erano rette da pagare, anzi era lui che spesso dava l'opportunità a qualcuno di acquistare abbigliamento sportivo a sue spese. Era davvero una bella persona. Anch'io facevo parte della sua scuderia, 60 metri piani, velocità, con ottimi risultati. Lui si presentava anche a scuola degli allievi per rendersi conto del loro andamento scolastico... e per l'eventuale rimprovero!".

Stadio Adriatico Pescara 2009

Il rito della partita

Lo stadio Adriatico è un'icona ma i tifosi ne hanno una visione soprattutto romantica, come ci riferisce William Gelsumino, ideatore del club biancazzurro "Quelli del Delfino": "Ho vissuto a Porta Nuova per vent'anni e quindi conosco quella zona come le mie tasche. Quegli ottocento metri che dividevano casa mia dallo stadio sono sempre stati molto emozionanti, a prescindere dalla posizione della squadra in classifica, dall'importanza della partita o dell'avversario. Ancora oggi, a prescindere da tutto, c'è quel rituale dove io passo e mi fermo nei soliti posti, pur non essendo una persona scaramantica: mi fermo a mangiare il solito panino nella stessa macelleria, poi mi faccio una birra o un amaro con gli amici, piuttosto che una pizzetta o una piadina al "Piadina Party", oppure faccio tappa al "Ritrovo del parrozzo"... insomma, è un percorso molto suggestivo e molto emozionante per me, ogni volta e da sempre".

Il giornalista sportivo Fernando Errichi, originario proprio di Porta Nuova, aggiunge: "Una cosa bellissima che oggi mi manca, poiché abito in centro, è quella di poter andare allo stadio a piedi: quella passeggiata che facevamo io e mio padre per andare all'Adriatico tutte le domeniche che il Pescara giocava in casa, me la ricordo come qualcosa di stupendo. Era l'anticamera della partita, "l'attesa del piacere che è essa stessa il piacere". Facevamo sempre la solita strada perché eravamo abitudinari e scaramantici". Dunque Errichi conferma la "ritualità" di cui ci ha già parlato Gelsumino: "Sì, è assolutamente così, e questo aspetto me lo ricordo con molta tenerezza, oltre che con piacere".

Stadio Adriatico - curva Nord

Poi William Gelsumino conclude: "Il mio rapporto con l'Adriatico è molto intimo, è una cosa molto mia, personale: ogni volta che arrivo allo stadio ho l'agitazione, l'ansia. Quando vedo il cancello d'ingresso affretto sempre il passo, anche se non c'è nessuno, come se avessi paura di arrivare tardi. È qualcosa che non so spiegare razionalmente: fremo ogni volta. Quando, dopo il Covid, si è potuto tornare allo stadio per la prima volta, è stato un autentico colpo al cuore. Nel settore Distinti, dove vado da sempre, sin da quando ero bambino e ci andavo di nascosto dai miei genitori con il mio vicino di casa, conosco tutti, conosco anche le singole crepe sui gradoni, perciò quella è come se fosse casa mia, il mio posto sicuro dove ho gli stessi gruppi, le stesse amicizie, le stesse persone che incontro e saluto. Tutto ciò è sempre una bella emozione".

I grandi concerti

Nel corso della sua storia lo stadio Adriatico ha visto esibirsi tanti artisti importanti. L'ultimo, in ordine di tempo, è stato Ultimo nell'estate 2022, ma sono moltissimi i nomi che si possono fare al riguardo, anche di livello internazionale: citiamo a titolo esemplificativo Manu Chao, i Deep Purple, Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Jovanotti, Antonello Venditti, Negramaro, Ligabue, Litfiba, Pino Daniele, Eros Ramazzotti, Laura Pausini e Biagio Antonacci.

Nel vicino anti stadio, o nel parcheggio lì di fronte adeguatamente recintato, è toccato invece a Skunk Anansie, Dream Theater, Chemical Brothers, Bob Sinclar, Paul Kalkbrenner e Negrita. La dimostrazione che Pescara sa essere anche un prestigioso punto di riferimento per la musica con la M maiuscola, e soprattutto Porta Nuova diviene, in tal senso, il centro del mondo. Basta volerlo. 

Stadio Adriatico - esterno

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