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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cultura Castellamare / Viale Giovanni Bovio

Da municipio di Castellammare ad auditorium del conservatorio: la storia di un edificio importantissimo

Luisa D’Annunzio, di cui l'Ente porta il nome, era la madre del "Vate" Gabriele, morta il 27 gennaio 1916. E l'auditorium un tempo ospitava la sede del Comune di Castellammare Adriatico

Il conservatorio statale di viale Muzii ha compiuto di recente 100 anni. Un traguardo importante che l'istituto ha deciso di festeggiare attivando, tra le altre cose, un servizio filatelico temporaneo con bollo speciale con la dicitura «1922–2022 dalla corporazione al conservatorio di musica “Luisa D'Annunzio”», richiesto dallo stesso conservatorio. La sede principale è a Palazzo Mezzopreti, edificio in stile neoclassico realizzato nel 1890 come residenza estiva della famiglia aristocratica Mezzopreti-Gomez. Oggi il conservatorio occupa questo stabile, nonché l'adiacente ex Comune di Castellammare Adriatico, dove invece sorge un auditorium.

Come ricorda la scrittrice Caterina Merolli, "Il conservatorio prima era posizionato anche nella vicina scuola media Muzii, in via Saffi, e per me voleva dire soprattutto "musica" più che "luogo storico", avendoci studiato pianoforte. D'altronde io, come generazione che ai tempi era "giovane", non mi sono mai sentita troppo appartenente alla storia della città. Le persone intorno a me, o quello che vivevo, non mi davano modo di accorgermi della storia e di apprezzare, ad esempio, quel monumento che è stato Gabriele d'Annunzio. Pescara non ha tanto l'abitudine di valorizzare la sua storia. Indubbiamente, però, il conservatorio rappresenta un importante punto di riferimento per questa città, anche e soprattutto per la sua valenza storico-sociale".

Palazzo Mezzopreti, dove ha sede il conservatorio

Ma chi era Luisa D’Annunzio, di cui l'Ente porta il nome? Presto detto: era la madre del "Vate" Gabriele, morta il 27 gennaio 1916. Nello stesso giorno, esattamente 6 anni dopo, fu fondata in suo onore la “Corporazione Musicale Luisa D’Annunzio”, il cui statuto, all’articolo 2, recitava:

“Secondo lo spirito che ispirò gli statuti del Carnaro e fece della musica un'istituzione religiosa, la corporazione intende promuovere, incoraggiare, estendere la cultura musicale della città e nella regione, rinnovare nella popolazione il mito d’Orfeo”.

Il presidente fu Antonino Liberi, che si disse “a favore di una concezione della musica che non fosse più meramente intesa come formazione tecnica, ma che fosse riconosciuta come competenza culturale capace di incidere profondamente sulla società”. Nel 1928 è nato il liceo musicale, che dal 1969 è diventato conservatorio statale.

Il conservatorio D'Annunzio visto dal cortile interno-2

Molti insegnanti prestigiosi si sono succeduti in questa struttura: è il caso, ad esempio, del fagottista Marco Costantini, del cornista Filippo Settembri, del violoncellista Mario Dominicucci e della pianista Lucia Passaglia. Oggi il presidente del conservatorio (che attualmente conta 600 studenti) è l'avvocato Maurizio Di Nicola, mentre il direttore è il maestro Alfonso Patriarca, che di recente è stato eletto tra i 6 componenti del consiglio direttivo della conferenza nazionale dei direttori dei conservatori italiani. E il futuro è ancora tutta da scrivere.

Anticamente l'auditorium del conservatorio, cui si accede da viale Bovio (ma l'edificio fa angolo con la stessa viale Muzii), ospitava il municipio di Castellammare Adriatico. Fu il sindaco Leopoldo Muzii a far trasferire qui la sede del Comune che prima si trovava ai colli, in un palazzo nei pressi della basilica della Madonna dei Sette Dolori, all'inizio della salita Tiberi, andato distrutto con i bombardamenti del 1943. Ovviamente in viale Bovio, tutto intorno, c'era "ben altra vista", racconta ancora Merolli: "Ricordo quando hanno costruito la galleria Muzii, proprio di fronte all'auditorium del conservatorio. Con l'arrivo di quei nuovi palazzi è cambiata un po' tutta la visuale: prima, quando mi affacciavo al balcone di casa, vedevo direttamente i binari della ferrovia, poi con la "nascita" della galleria mi sono trovata davanti a un altro scenario". Ma il progresso, forse, vuol dire anche questo.

Uno dei corridoi del conservatorio

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