rotate-mobile
Cultura

Imago, Clap e Ottocento: ai pescaresi (e non solo) piacciono i nuovi musei

Primo bilancio per queste tre strutture culturali. Ne abbiamo parlato con Nicola Mattoscio, presidente della Fondazione Pescarabruzzo, e il mecenate Venceslao Di Persio

Il 2021 verrà ricordato come un anno molto importante per Pescara sotto il profilo culturale. È stato infatti nell'arco di quei 12 mesi che sono nate in città due nuove importanti strutture: l'Imago Museum e il Museo dell'Ottocento. Il quadro si è poi completato alla fine del 2022 con il "debutto" del Clap Museum. Ma qual è il bilancio che si può trarre finora? Ne abbiamo parlato con i due protagonisti: Nicola Mattoscio, presidente della Fondazione Pescarabruzzo, per quanto riguarda l'Imago e il Clap, e il mecenate Venceslao Di Persio per ciò che concerne il Museo dell'Ottocento.

Partiamo dall'Imago Museum: "Va precisato - dice Mattoscio a IlPescara.it - che stiamo facendo riferimento a un periodo ancora limitato, in quanto il museo nel 2021 è stato chiuso per quattro mesi a causa della pandemia e nel 2022 ha avuto alcune difficoltà, durante la primavera, legate sempre alla pandemia e alle normative di quel periodo. Fatta questa doverosa premessa, finora il bilancio è assolutamente positivo: vantiamo una media di 50-60 visitatori al giorno, con una frequentazione media mensile di 1.250 paganti (biglietti staccati effettivi), cui si aggiungono numerosi biglietti omaggio, perché questo è un momento di start up, che abbiamo fornito a giornalisti, autorità e diversamente abili. Questi ultimi entrano gratuitamente per una nostra precisa scelta, dovuta a ragioni di sensibilità sociale: le loro visite, infatti, fanno parte delle terapie dei programmi sanitari. In questi mesi, inoltre, abbiamo organizzato all'Imago Museum una decina di eventi con una media di 150/200 persone ogni volta, a margine di presentazioni di libri, dibattiti e altro ancora".

clap museum

Per il Clap Museum, in proporzione, i risultati sono ancora migliori: "Siamo partiti da poco più di un mese, visto che l'apertura c'è stata l'8 dicembre, e già possiamo contare 2.300 visitatori paganti. Anche in questo caso parliamo di biglietti staccati effettivi. A ciò bisogna aggiungere l'evento inaugurale, che era a ingresso libero e ha visto la presenza di 3-4.000 persone. Anche domenica scorsa, con il firmacopie di Tanino Liberatore, abbiamo registrato parecchie centinaia di visitatori. Il Clap, poi, sta riscuotendo successo anche sui social, e non solo a livello locale: basta pensare ad alcuni autorevoli blogger, ma anche le redazioni dei massimi network nazionali gli hanno riservato grande attenzione. La Rai è già al secondo servizio speciale, e poi vari quotidani e settimanali, nonché tutti i giornali d'arte specializzati, hanno dedicato ampio spazio a questo museo". 

Richiama visitatori persino da fuori città il Museo dell'Ottocento, fortemente voluto dal mecenate pescarese Venceslao Di Persio: "Pescara ha risposto molto bene, non mi posso lamentare, ma sono soddisfatto anche dei riscontri che abbiamo avuto da parte di alcuni paesi stranieri: in tantissimi sono venuti dall'est Europa, e poi abbiamo ricevuto commenti entusiastici da Francia, Germania e Inghilterra. Per quanto riguarda l'Italia, è venuta a trovarci gente con interi pulmini da Messina o Venezia: questa cosa ci ha fatto piacere ma ci ha anche sorpreso. Inutile dire che tutto ciò ci ripaga degli sforzi e dei sacrifici fatti perché noi viviamo di luce propria, non siamo un museo comunale né una fondazione pubblica: il Museo dell'Ottocento vive sulla forza di un privato che si è inventato tutto questo e ha messo i suoi 35 anni di attività collezionistica a disposizione della città, acquistando il palazzo dove sorge questa struttura".

Museo dell'Ottocento-2

Relativamente al numero di visitatori, Di Persio spiega che "sicuramente abbiamo avuto migliaia di presenze ma, per quanto riguarda le cifre precise, soltanto alla fine di questo mese avremo un quadro generale, in modo da poter verificare con esattezza quante persone sono venute da noi. Pescara sta facendo un bel salto in avanti, e di questo ne siamo fieri. Nel museo è possibile effettuare visite guidate di un'ora e mezza circa. I continui commenti positivi ci spingono senza dubbio ad andare avanti".

E Mattoscio conclude: "Interpretiamo come molto soddisfacenti i dati in nostro possesso, considerando che a Pescara e in Abruzzo non c'è una tradizione di presenze museali vere che osservino i criteri di accesso e fruibilità tipici dei musei di livello nazionale e internazionale. La novità poteva prestarsi a rischi di rigetto e a scarsi consensi, e invece ha avuto consensi adeguati, importanti e verificabili in maniera oggettiva. Quindi questi risultati vengono assolutamente valutati come buoni, se non ottimi, dalla governance della Fondazione Pescarabruzzo. C'è stata senza dubbio una risposta da parte del territorio, e a tale proposito vorrei invitare a fare una considerazione: se si facesse così anche per altri musei di tradizione e nuovi, a gestione pubblica o privata, forse i numeri migliorerebbero. E invece purtroppo queste strutture, dispiace doverlo dire, non hanno possibilità di confronto con le nostre. Bisognerebbe riflettere in tal senso".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Imago, Clap e Ottocento: ai pescaresi (e non solo) piacciono i nuovi musei

IlPescara è in caricamento