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Sabato, 20 Aprile 2024
Cultura

A Cannes la Pomilio Blumm conquista un Golden Spike Award con il documentario su Sebastião Salgado

Si chiama “A Social Design Story” il documentario dell'agenzia di Pescara incentrato sul fotografo brasiliano e presentato in anteprima al film festival

L'agenzia pescarese Pomilio Blumm conquista un riconoscimento internazionale: il Golden Spike Award del Social World Film Festival a Cannes.
E lo ottiene grazie al documentario sul fotografo brasiliano Sebastião Salgado dal titolo "A Social Design Story- Humanscapes".

A ritirare il premio è stato Franco Pomilio, il presidente dell’agenzia di comunicazione, nel corso di una cerimonia che si è svolta nell’Italian Pavilion del festival di Cannes. 

Il documentario che ha ricevuto il riconoscimento mette al centro la figura del brasiliano Sebastião Salgado, fotografo tra i più importanti a livello mondiale, in un progetto dal forte impatto sociale dedicato all'acqua, al paesaggio e all'ancestrale umanità dell'Amazzonia.

«Sebastião Salgado viene considerato al tempo stesso un fotografo, un antropologo, un sociologo e certamente un artista», spiega Franco Pomilio, «la sua ricerca si basa sul rapporto tra gli esseri umani e il proprio habitat, seguendoli nelle loro migrazioni, nelle loro mutazioni e nella loro costante ricerca di un futuro. Il suo approccio è molto più di una visione artistica del paesaggio, è assolutamente umanistico. Questo rende il suo "sguardo" un potente strumento per comprendere la Società che cambia e offre un angolo privilegiato per osservare i processi disruptive che modellano il nostro futuro come comunità».

Non a caso, la nuova sfida delle istituzioni globali è quella di promuovere una vita urbana sostenibile e integrata. Lo sviluppo sostenibile è un'esigenza urgente nell'epoca della crisi energetica globale e dei cambiamenti climatici, e il documentario ruota attorno a questi temi coinvolgendo, oltre a Salgado, altri fotografi come Jimmy Nelson, il cui progetto “Before they pass Away”, sulle più affascinanti comunità tribali ancora esistenti, è stato diffuso anche dal National Geographic. Oltre a lui parlano anche Lynn Saville, fotoartista, apprezzata dal New Yorker, specializzata nel ritrarre città e ambienti rurali, e Gianni Berengo Gardin, che ha documentato i numerosi cambiamenti sociali nel corso dei decenni, creando un mondo in bianco e nero, fatto di volti, gesti, paesaggi e architetture, colti nella loro autenticità più pura e senza tempo.

Questo quanto aggiunge Pomilio: «Humanscapes è il progetto, iniziato nel 2021, che ci ha visti coinvolti, grazie agli occhi di Sebastião Salgado, nell'investigazione della potenza delle immagini, nella narrativa “sintetica” e quasi immersiva del loro messaggio. Il nostro lavoro è parlare alle persone, alle estese comunità di cittadini e migliorare il loro dialogo con le istituzioni». 
Il Social World Film Festival, che è in programma dal 2 al 9 luglio, è articolato in 12 sezioni e ospita opere provenienti da 42 nazioni con una speciale sezione “Mercato” che ospita 170 opere.

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