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Cultura

All'istituto alberghiero la giornata della memoria con il musicista rom Alexian Santino Spinelli

Le sue parole: "Mentre la Shoah è unanimemente considerata una tragedia, nessuno conosce il termine ‘Samudaripen’ che è lo sterminio della nostra etnia, proprio perché nessuno ci ha mai convocati a Norimberga per denunciare"

Il musicista abruzzese Alexian Santino Spinelli, di etnia rom, è stato protagonista, stamane, della celebrazione per la giornata della memoria promossa dall’istituto alberghiero ‘De Cecco’ di Pescara. Queste le sue parole: “Sono stati ben 500mila i rom e sinti trucidati nei campi di sterminio, una nazione vera e propria senza Stato né territorio, una popolazione che non è stata mai risarcita. Mentre la Shoah è unanimemente considerata una tragedia, nessuno conosce il termine ‘Samudaripen’ che è lo sterminio della nostra etnia, proprio perché nessuno ci ha mai convocati a Norimberga per denunciare. Per questa ragione è fondamentale continuare a raccontare, perché l’ignoranza spesso consente alla storia di ripetere i propri errori”. Subito dopo Alexian ha eseguito una serie di brani alla fisarmonica ricordando la musica dei campi di concentramento.

All'evento odierno hanno partecipato anche la dirigente scolastica Alessandra Di Pietro e il nuovo direttore dell’ufficio scolastico provinciale, Pierangelo Trippitelli, che ha aggiunto: “La Shoah ci impone una presa di coscienza, perché parliamo di fatti realmente accaduti, ma è giusto ricordare non solo il male, ma anche il bene legato a tutte quelle persone che si sono adoperate in quei momenti tragici per salvare quante più vite umane possibili”.

Infine la dirigente Di Pietro: “Per la giornata della memoria abbiamo voluto promuovere un evento unico, ovvero raccontare la memoria attraverso la musica, attraverso un ‘incontro-concerto’ con la musica romanì che esprime l’identità di un popolo, la sua arte, la sua cultura, la sua perizia tecnica, e poi ci racconta quella vitalità, quella forza e gioia esplosivi che non sono venuti meno neanche nei momenti più tristi e drammatici. Il valore della memoria è tanto più importante quanto più ci aiuta a preservare il futuro. Prima o poi le testimonianze dirette si perderanno perché verranno meno quei protagonisti che quel frammento di storia lo hanno purtroppo vissuto sulla propria pelle, e allora diventa essenziale guardare alla storia, ovvero all’indagine storica lucida e precisa e scovare le ragioni politiche, economiche, sociali che hanno creato le condizioni per i genocidi. Ed è fondamentale conoscere la cultura delle minoranze, perché i genocidi sono l’espressione di una lotta violenta contro le minoranze, dobbiamo indagare le ragioni più profonde del razzismo, della paura dell’alterità che ha causato lo sterminio di chi è considerato diverso”.

Presenti nell’officina del gusto gli studenti e, tra gli ospiti, Daniela Puglisi e Tiziana Venditti per l’ufficio scolastico provinciale, Don Antonio De Grandis, presidente del tribunale ecclesiastico Abruzzo e Molise, Teresa Ascione, garante dei diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza del Comune di Pescara, Gabriella Lentilucci per l’associazione nazionale polizia penitenziaria e Mimmo Valente per l’Associazione Italia Nostra.

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