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Il film "L'Arminuta" tratto dal libro della pennese Di Pietrantonio tra i 18 candidati a rappresentare l'Italia agli Oscar

Il lungometraggio, tratto dal romanzo bestseller di Donatella Di Pietrantonio, è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma e sarà nelle sale dal 21 ottobre

C'è anche "L'Arminuta", tratto dal libro scritto dall'autrice di Penne Donatella Di Pietrantonio, tra i 18 film italiani che concorreranno alla designazione del titolo candidato a rappresentare l'Italia nella selezione per la categoria International Feature Film Award dei 94esimi Academy Awards, come riferisce l'Adnkoronos.
Hanno proposto la propria candidatura a rappresentare il nostro Paese agli Oscar i film distribuiti in Italia, o in previsione di essere distribuiti, nel periodo compreso tra l'1 gennaio 2021 e il 31 dicembre 2021.

La commissione di selezione, istituita all'Anica, su richiesta dell'Academy, si riunirà per votare il titolo designato il 26 ottobre.

L'annuncio ufficiale di tutte le nomination è previsto per l'8 febbraio 2022 e la cerimonia di consegna degli Oscar si terrà a Los Angeles il 27 marzo 2022. Ecco l'elenco dei candidati in ordine alfabetico: '3/19' di Silvio Soldini; 'A Chiara' di Jonas Carpignano; 'Ariaferma' di Leonardo Di Costanzo; 'L'Arminuta' di Giuseppe Bonito; 'Il cattivo poeta' di Gianluca Jodice; 'E' stata la mano di Dio' di Paolo Sorrentino; 'Ennio' di Giuseppe Tornatore; 'I fratelli de filippo' di Sergio Rubini; 'Freaks out' di Gabriele Mainetti; 'I giganti' di Bonifacio Angius; 'Lei mi parla ancora' di Pupi Avati; 'Mondocane' di Alessandro Celli; 'Parsifal' di Marco Filiberti; 'Qui rido io' di Mario Martone; 'La scuola cattolica' di Stefano Mordini; 'Supereroi' di Paolo Genovese; 'Tre piani' di Nanni Moretti; 'Yaya e Lennie-The Walking Liberty' di Alessandro Rak.

Alla Festa del Cinema di Roma, "L'Arminuta" è stata presentata come una storia di resilienza al femminile. La storia è ambientata nell'estate del 1975 durante cui una ragazzina di tredici anni viene restituita alla famiglia a cui non sapeva di appartenere, riferisce l'agenzia Dire, la giovane protagonista, interpretata sorprendentemente da Sofia Fiore, 14enne di Vasto, all'improvviso perde tutto della sua vita precedente: una casa confortevole e l'affetto esclusivo riservato a chi è figlio unico. Da un mondo moderno viene catapultata in un mondo estraneo, rurale e arcaico. E così l'arminuta, ovvero 'la ritornata' nel dialetto abruzzese, trasporta il pubblico in questo viaggio in cui è necessario provare il senso di abbandono per scoprire quello di appartenenza. Il film, come il romanzo, racconta un anno di vita di una ragazzina alle soglie dell'adolescenza, un periodo che segna la sua vita per sempre, in cui sperimenta il dolore e la durezza, ma anche l'amore, la dolcezza e la bellezza a tratti feroce che la vita riserva. In questo viaggio l'arminuta non è da sola: c'è la sorella minore di cui non conosceva l'esistenza. Attraverso il loro rapporto 'esplodono' una meravigliosa resilienza al femminile, il superare le difficoltà e crescere insieme con amore e sostegno reciproco. Questo un invito non solo rivolto al donne ma a tutti. Sì, perché questa storia - così lontana ma così attuale e universale - restituisce un potente senso di riconciliazione che può essere esteso ad ogni situazione della vita. Nel cast anche Vanessa Scalera, Elena Lietti e Fabrizio Ferracane. 'L'Arminuta' debutta il 21 ottobre al cinema con Lucky Red.

Mondi opposti, abbandono, crescita, conflitti e resilienza. Questi gli ingredienti principali' de L'Arminuta' di Giuseppe Bonito, già alla regia di 'Figli' (vincitore del Nastro d'Argento come miglior commedia), che ha aperto la seconda giornata della 16esima edizione della Festa del Cinema di Roma. La pellicola - unica italiana nella selezione ufficiale della kermesse - e tratta dall'omonimo romanzo bestseller (vincitore del Premio Campiello 2017) di Donatella Di Pietrantonio (che ha co-sceneggiato il film) - affronta una delle paure più profonde di ogni individuo, quella di perdere le persone dalle quali dipende la propria felicità ed è anche il ritratto del contrasto tra destino e volontà dell'essere umano. «Questo libro ha toccato delle mie corde in maniera profonda e potente», dice Bonito, «credo che sia un 'luna park' dei sentimenti e dei conflitti. Leggere il libro è stato come guardare una vecchia fotografia: ho subito riconosciuto quelle facce, quegli ambienti, quegli odori e quelle situazioni pur non essendo abruzzese. Il romanzo dà profondità a quel tipo di realtà che ho conosciuto nella mia infanzia». Il regista poi conclude: «È stato come guardarsi allo specchio, anche se la storia è al femminile e per me, da uomo, questo film è stata una sfida».

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