A-Vox descrive Montesilvano nel brano "La mia città". Ed è subito polemica

L'obiettivo è stato raggiunto. Questa canzone non doveva passare inascoltata. E difatti, con l'uscita sul web del videoclip "La mia città (Montesilvano)", si è subito innescato un vespaio di polemiche per il messaggio di denuncia che A-Vox, nome d'arte di Arturo Porreca, diffonde a ritmo di musica tra sarcasmo e spirito di appartenenza a una comunità non più identificabile. Uno specchio fedele, a detta di molti, di una località votata al turismo ma priva di valori etici e morali.

Una sorta di paesone di oltre 50.000 abitanti governato come se fosse un piccolo quartiere, dove è facile perdersi in problemi legati alla civile convivenza e imbattersi nella piaga della prostituzione, della microcriminalità e della mancanza di integrazione. Ma c'è anche chi ha visto ben altro senso nel testo senza dubbio provocatorio.

"Montesilvano non è quella che il cantautore ha descritto - sbotta un anziano cittadino - ma una città in continua evoluzione demografica, piena di risorse e in grado di ospitare migliaia di turisti e forestieri. Come tutti i grandi centri, anche qui c'è qualcosa che non va, ma questo video che circola in Rete offre un'immagine poco edificante. Mi sento offeso come montesilvanese".

In realtà, le immagini inserite nella clip realizzata da Simone Marroncelli mostrano scorci belli da vedere contrapposti a frames di degrado notturno che sono piuttosto eloquenti. Qualcuno, poi, la pensa diversamente e applaude il coraggioso Arturo per aver composto un motivo che fa riflettere, senza badare alle logiche commerciali che la discografia impone.

Intanto A-Vox porta in giro il suo live show fatto di cover di Lucio Dalla e di altri brani inediti dall'intenso significato come "Tira i calci a quei sassi", che racconta il difficile rapporto tra padre e figli.