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Cucina

Pecora alla callara: un piatto antico e tradizionale Made in Abruzzo

Una ricetta nata dalle esigenze dei pastori che avevano bisogno di non sprecare la carne degli ovini malati o anziani, così la cucinavano per ore, usando vino, erbe e spezie per coprire il cattivo odore, dopo aver fatto marinare per almeno una notte

La pecora alla callara è un piatto tipico della tradizione pastorale abruzzese, nato dalle mani dei pastori, che sui tratturi, durante la transumanza, non sprecavano nulla degli ovini morti di malattia o di vecchiaia.

Per coprire il cattivo odore della carne, si usavano vino e spezie e si marinava il tutto per almeno una notte. Si faceva bollire per ore, per rendere la carne tenera. La callara è il nome del caldaio di rame utilizzato anticamente per preparare questo piatto.

Ingredienti

Per realizzare un menù per 6 persone servono 2 chilogrammi di pecora tagliati a tocchi e ben separati dalle ossa e dal grasso, una costa di sedano, una carota, una cipolla, due spicchi d’aglio, un rametto di rosmarino, una foglia di alloro, 5 bacche di ginepro, mezzo litro di vino bianco, un mazzetto di maggioranza, uno di timo, olio extravergine di oliva, sale e pepe quanto basta.

Procedimento

La carne va lessata in acqua bollente, schiumando le impurità, poi va scolata, sciacquata di nuovo in acqua calda e nuovamente scolata, per poi essere rosolata in olio con tutte le spezie e gli odori. La ricetta originale non prevede pomodoro, ma secondo i gusti si può aggiungere la salsa per renderla ancora più saporita.

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