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Cronaca Rancitelli / Via Lago di Capestrano

Notte da incubo in periferia: si fingono carabinieri, lo rapinano, lo aggrediscono e pretendono le chiavi di casa

È successo in via Lago di Capestrano, l'uomo è stato minacciato con un coltello e una pistola che si è poi scoperta a salve. Grazie all'azione congiunta delle forze dell'ordine l'arresto di due pugliesi già noti alle forze dell'ordine

Intorno alla mezzanotte lo avrebbero affiancato con la macchina fingendosi carabinieri e gli avrebbero intimato di salire.
Gli avrebbero quindi detto che era in arresto ammanettandolo, ma riuscendo a stringere solo uno dei due polsi alle manette.

Pochi metri dopo lo avrebbero fatto scendere dall'auto.

A quel punto lo avrebbero rapinato puntandogli uno una pistola Bruni che poi si è scoperto essere a salve, ma nelle fattezze identica ad una pistola normale, e l'altro un coltello alla gola. Avrebbero quindi inscenato una sorta di perquisizione “dai modi brutali” sottraendogli il portafogli al cui interno si trovavano 500 euro (tre banconote da 100 e quattro da 50) e il cellulare. Subito dopo, minacciando di sparargli, gli avrebbero intimato di dargli le chiavi di casa e di portarceli. Nelle intenzioni ci sarebbe dunque stata quella di rapinare anche l'abitazione. Consegnate le chiavi sono state le urla dell'uomo ad attirare alcune persone che si trovavano in zona e ad allarmarle tanto da spingerle a chiamare le forze dell'ordine con altri che si sarebbero avvicinati mettendo in fuga i due malviventi.

Sono stati momenti di vero di terrore quelli vissuti in via Lago di Capestrano dalla vittima, un cittadino pescarese le cui generalità non sono state diffuse e che, spiegano le forze dell'ordine, temeva in particolare per i suoi figli: due bambini che al momento dei fatti si trovavano in casa. Si tratta anche del primo episodio del genere denunciato a Pescara, come conferma il questore Luigi Liguori.

conferenza questura 1-3-2

Sul posto  sono subito arrivati gli uomini della volante diretta da Pierpaolo Varrasso. A loro la vittima ha descritto i due aggressori: entrambi avevano i capelli lunghi e indossavano giubbotti scuri e quando lo hanno affiancato, ha riferito, uno sedeva al posto di guida e l'altro dietro. Agli agenti è stata anche descritta l'automobile, una Peugeot e riferito il numero di targa.

Si è subito attivata l'operazione congiunta coordinata dall'ufficio di prevenzione e che ha visto il coinvolgimento, oltre che della squadra volante, anche della polizia stradale diretta da Paolo Primi. E' stata proprio la stradale nelle ore successive ad individuare il mezzo. Era fermo sulla tangenziale e nello specifico nella piazzola di sosta che si trova prima dell'ingresso nella galleria San Giovanni, in direzione nord. All'interno dell'automobile sono state trovate le armi usate, la pistola e il coltello, oltre al portafogli e il cellulare dell'uomo aggredito. I due entrambi noti alle forze dell'ordine e arrivati da Martina Franca, sono stati arrestati e devono ora rispondere di rapina in concorso aggravata dall'uso di armi. Hanno 43 e 50 anni.

Quella condotta è una delle due operazioni congiunte di questa notte, tiene a precisare il questore, e che dimostra “come la macchina preventiva funzioni in maniera perfetta” aggiunge ringraziando tutti i reparti coinvolti e con l'intenzione di dire chiaramente ai cittadini che la polizia c'è ed opera costantemente sul territorio tanto che, precisa, “nell'ufficio preventivo non ho mai ridotto il personale, ma anzi l'ho sempre aumentato” replicando così anche ai sindacati che lamentano da tempo la scarsità di uomini in forze alla questura di Pescara. Il questore ringrazia infine i cittadini ricordando l'importanza di segnalare subito situazioni di pericolo così che la macchina di prevenzione possa attivarsi il più velocemente possibile.

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