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Cronaca Portanuova / Viale Marconi

Viale Marconi, chiesto il sequestro delle aree interne alle rotatorie e delle isole per i bus

Esposto in procura, da parte del comitato dei cittadini, sui lavori attualmente in corso lungo la strada. La quarta corsia "non era prevista nel progetto originario"

Chiesto il sequestro delle aree interne alle rotatorie e delle isole di salita-discesa per i bus lungo viale Marconi. Residenti e commercianti, infatti, hanno presentato un esposto in procura che riguarda i lavori attualmente in corso sulla strada. Il documento, predisposto dagli avvocati Augusto Careni e Matteo Di Tonno, è stato firmato da alcuni componenti del comitato cittadino "Salviamo viale Marconi". L'avvocato Careni, interpellato da IlPescara.it, spiega che la quarta corsia "non era prevista nel progetto originario" e aggiunge: "Puntiamo ad avere il sequestro cautelare quantomeno delle aree interne delle rotatorie e delle isole salvagente destinate all'attesa per i mezzi pubblici".

Poi scende più nello specifico: "A differenza di quanto asserito nella delibera di giunta comunale n. 641/2021, la relazione generale approvata con delibera di giunta comunale del 24 maggio 2019 non contempla nel modo più assoluto la realizzazione di una quarta corsia di marcia veicolare su viale Marconi, mentre prevede la realizzazione di una pista ciclabile. Si riferisce, infatti, della realizzazione di una carreggiata costituita da tre corsie di marcia: una, di ampiezza di 3,5 metri, destinata al trasporto pubblico, e due, di ampiezza pari a 3,5 metri, destinate al trasporto veicolare, ciascuna per ogni senso di marcia. La corsia est sarà percorsa anche dal trasporto pubblico che percorrerà la strada in direzione sud-nord".

Le rotatorie e il nodo degli attraversamenti pedonali

Sotto la lente d'ingrandimento finiscono altresì le modalità costruttive delle rotatorie, che sarebbero "in contrasto con le prescrizioni imposte dalla legislazione di settore a salvaguardia della sicurezza della circolazione e della pubblica incolumità (di tutti gli utenti della strada in generale). La delibera di giunta comunale del 17 settembre 2021 n. 641 e gli atti istruttori, in ogni caso, risulterebbero sprovvisti della preventiva acquisizione del documento sulle “specifiche analisi di sicurezza” e del parere ex art. 2, comma 2 d.m. 19 aprile 2006", riferisce Careni.

Gli attraversamenti pedonali, poi, sembrerebbero posizionati "in eccessiva prossimità delle rotatorie. Ciò comporta che anche gli attraversamenti pedonali siano fonte di serio pericolo e pregiudizio per la pubblica incolumità di tutti i fruitori della via pubblica. Inoltre, per gli attraversamenti pedonali realizzati, non è stata prevista alcuna isola pedonale, le cosiddette “staggered crossing”, che prevedono uno sfalsamento longitudinale, nel senso di marcia dei veicoli, dei due tratti che il pedone deve attraversare e la realizzazione di un'idonea isola centrale, adeguatamente protetta, dove il pedone è al sicuro durante il periodo che intercorre tra il primo e il secondo tratto da attraversare", puntualizza l'avvocato. "La realizzazione di questa tipologia di isola pedonale, consentendo una zona di attesa, sembrerebbe necessaria su viale Marconi, caratterizzata da elevati flussi pedonali e veicolari e da un'ampiezza complessiva di oltre 14 metri, al fine di garantire la protezione dei pedoni nei confronti dei veicoli in transito".

Le isole salvagente per l'attesa dei bus

Non va meglio, come detto, per le isole salvagente destinate all’attesa dei bus, che "in considerazione della ridotta larghezza (1,70 metri) non permettono ai pedoni che aspettano il mezzo pubblico di sostare in sicurezza, in quanto le corsie adiacenti per i mezzi pubblici e privati (larghe ognuna 3,50 metri) non sono di una dimensione tale da permettere ai veicoli di effettuare manovre in sicurezza. Ad esempio, il transito di un mezzo pesante di larghezza pari a 3 metri, oltre all’ulteriore ingombro degli specchietti laterali (15 centimetri cadauno circa), non lascerebbe alcuno spazio di eventuale manovra e pone in serio pericolo l’incolumità di chi attende il bus. L’isola - precisa Careni - deve inoltre essere protetta e dotata di ringhiera con corrimano al fine di consentire un sicuro ed agevole attraversamento". 

Le isole, inoltre, a norma di legge devono essere "accessibili alle persone su sedia a ruote e dovrebbero, pertanto, prevedere una larghezza minima di 2 metri per riuscire ad accomodare in modo sicuro una persona su sedia a ruote e l’eventuale accompagnatore. Sull’isola, all’altezza del civico 289, è presente un tombino in prossimità del sistema Loges per l’orientamento e la sicurezza di persone ipovedenti. Il posizionamento del tombino in questa maniera non rende sicuro il percorso dei soggetti ipovedenti, in quanto il tombino stesso è presente per oltre la metà della larghezza del percorso. La presenza del tombino sul percorso Loges rende lo stesso non idoneo al superamento delle barriere architettoniche, che costituisce la sua ragione di utilizzo".

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