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Cronaca

Vertenza lavoratori Attiva: si torna in aula il 25 ottobre

Il direttore generale di Attiva, Massimo Del Bianco, e due capi-squadra saranno ascoltati nell'ambito di una delle 70 cause di lavoro intentate dagli ex dipendenti di Attiva nei confronti dell'azienda municipalizzata

Il direttore generale di Attiva, Massimo Del Bianco, e due capi-squadra saranno ascoltati nell'ambito di una delle 70 cause di lavoro intentate dagli ex dipendenti di Attiva nei confronti dell'azienda municipalizzata che si occupa della pulizia e della raccolta dei rifiuti a Pescara. L'audizione dei tre e' stata chiesta e ottenuta, stamani, nel corso dell'udienza davanti al giudice del Tribunale civile di Pescara, Federica Colantonio, dai legali Attiva, gli avvocati Osvaldo Galizia e Luca Grossi.

L'audizione, prevista nella prossima udienza in programma il 25 ottobre, servira' per sapere se i contratti di somministrazione sono stati stipulati in occasione di periodi stagionali nei quali l'attivita' e' risultata particolarmente intensa. Secondo gli avvocati dei ricorrenti si tratta di una prova del tutto inutile, "in quanto i contratti di somministrazione sono stati sostanzialmente utilizzati in tutti i periodi dell'anno".

Sempre oggi il giudice ha rinviato alla sentenza la decisione sulle eccezioni preliminari avanzate dagli avvocati di Attiva. Nel corso della precedente udienza, i due legali avevano invocato la decadenza e la prescrizione dell'azione legale sulla base della legge Fornero, che impone di impugnare i contratti entro un termine di 60 giorni.

Secondo i legali dei lavoratori, gli avvocati Carlo Alfani e Fabio Di Paolo, l'eccezione non puo' essere accolta, in quanto la legge Fornero e' del luglio 2012, mentre i contratti dei ricorrenti sono stati stipulati nel 2007 e nel 2008. Gli ex precari di Attiva, rimasti senza occupazione, da diversi mesi sono in presidio permanente davanti al Comune per chiedere la stabilizzazione dopo otto anni di lavoro interinale per la societa' municipalizzata.

I procedimenti sono stati intentati dai dipendenti che, a partire dal biennio 2007-2008, sono stati assunti da Attiva tramite agenzie interinali, con contratti di somministrazione a tempo determinato, rinnovati per periodi di 3 o 6 mesi fino allo scorso anno. I legali dei ricorrenti hanno chiesto la nullita' dei contratti, per frode alla legge e per nullita' della causale apposta sui contratti, con la quale e' stata giustificata la scadenza degli stessi.

Intanto, tra due giorni la Corte d'appello dell'Aquila dovra' pronunciarsi sulla sentenza di primo grado che ha disposto per un ex interinale la trasformazione del vecchio contratto a tempo determinato in un contratto a tempo indeterminato. Contro tale decisione Attiva ha presentato ricorso in appello.

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