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Cronaca

Abruzzo tra le roccaforti dell'organizzazione di estrema destra "Ultima legione", perquisizioni anche a Pescara

L'indagine della polizia di Stato vede la nostra regione insieme alla Lombardia come capofila per l'organizzazione di neofascista

Perquisizioni anche a Pescara da parte della polizia di Stato nell'ambito dell'operazione "Ultima Legione" riguardante l'organizzazione di estrema destra.
E l'Abruzzo, insieme alla Lombardia, viene considerata tra le roccaforti dell'organizzazione, come riferisce l'Adnkronos.

Elevato grado "di fanatismo violento, intriso di xenofobia e nostalgie filonaziste" che talvolta "sfociano in non meglio precisate progettualità delittuose e di eversione dell'ordine democratico, nonché nell'aperta esaltazione di recenti stragi di matrice suprematista".

Sono alcune delle contestazioni mosse agli indagati, circa 25, nell'operazione di polizia, coordinata dalla Procura distrettuale dell'Aquila, che ieri mattina, giovedì 20 maggio, ha portato a perquisizioni in diverse regioni italiane e a seguito delle quali potrebbero, nel prosieguo delle verifiche, scaturire anche altri provvedimenti da parte della magistratura. Dalle indagini, portate avanti da polizia postale e delle comunicazioni, Digos e Antiterrorismo, emerge che gli indagati graviterebbero attorno al sodalizio denominato "Ultima Legione" i cui componenti comunicavano soprattutto tramite la chat di whatsapp "Boia chi molla", ma frequenterebbero anche altre "aggregazioni attestate sulle medesime posizioni ideologiche".

Tra i capi del movimento, attivo principalmente in Lombardia e in Abruzzo, figurerebbe, secondo gli inquirenti, un 53enne di Milano, socio fondatore attivo su whatsapp e sulla piattaforma Vkontakte su cui, sottolineano gli investigatori, avrebbe postato un video in cui dichiara che il partito da lui fondato "ha finalità antidemocratiche proprie del partito fascista". Indagata anche la compagna, tesoriere e responsabile dei social che gestirebbe gli account di Facebook di "Ultima Legione". Anche lei, dagli investigatori, viene annoverata quale socio fondatore e fulcro dell'organizzazione insieme a un membro del direttivo residente a Como. Poi ci sono i responsabili, tutti tesserati, in varie regioni o in macro-aree definite del Paese e ci sono i segretari provinciali. Alcuni di loro sarebbero possessori di armi, altri avrebbero organizzato e partecipato a manifestazioni pubbliche esternando le proprie convinzioni "violente, xenofobe e antisemite" ed esponendo vessilli di "Ultima Legione". Qualcuno ha anche già una condanna per apologia del fascismo. Roccaforte dell'organizzazione la zona di Milano, ma con radici ben piantate anche tra le province di Pescara, Chieti e L'Aquila con personaggi  talvolta anche "folkloristici" come un ventenne "divenuto noto sui social per aver rilasciato un'intervista postata su YouTube dove, vestito da giovane balilla, rilascia dichiarazioni apologetiche in occasione della ricorrenza del compleanno di Benito Mussolini". Tra gli indagati ci sarebbero diverse donne, una delle quali sarebbe assunta in una scuola dell'Aquilano, e un candidato consigliere in un comune del Milanese. 

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