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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Donna pescarese tenta il suicidio in carcere a Teramo, salvata dalle agenti della polizia penitenziaria

La detenuta Daniela Lo Russo, nota alle cronache per il tentato omicidio del marito tramite la somministrazione continuata del Coumadin, ha provato a togliersi la vita

Un tentato suicidio di una detenuta nel carcere di Teramo è stato sventato dagli agenti della polizia penitenziaria.
Il fatto è avvenuto nella serata di mercoledì quando l'intervento tempestivo e professionale, prima della polizia penitenziaria e poi del personale sanitario, ha salvato la vita a Daniela Lo Russo.

La Lo Russo, nota alla cronache come Lady Coumadin per aver cercato di uccidere il marito tramite la somministrazione continuata dell'anti coaugulante Coumadin, è nella casa circondariale dopo essere stata condannata per tentato omicidio.

A fornire la notizia è il Sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe, tramite il segretario provinciale Giuseppe Pallini che aggiunge: “Mercoledì sera, verso le ore 22 una detenuta italiana, nota alle cronache locali, ha inscenato un tentato suicidio tramite inalazione di una bomboletta del gas tipo camping in uso alla popolazione detenuta per riscaldare le vivande, con il serio rischio che poteva morire se le agenti di polizia penitenziaria di servizio immediatamente accorse non le avessero strappato la busta di plastica che si era legato al collo con all’interno la bomboletta di gas aperta. Considerato l’ora in cui ha posto in essere il tentativo di suicidio e il comportamento tenuto successivamente all’intervento del medico del carcere prima e ospedale poi, tutto lascia pensare che si sia trattato di una messinscena per cercare di essere posta in libertà. A ogni modo va evidenziato la professionalità del personale di polizia penitenziaria femminile che con gran tempismo hanno evitato che una bravata si potesse trasformare in tragedia. A loro va il plauso e l’incondizionata stima della segretaria del Sappe di Teramo.
Auspichiamo pertanto che il direttore del carcere e il comandante del reparto di polizia penitenziaria propongano per queste bravissime poliziotte il dovuto riconoscimento premiale».

Per il segretario generale del Sappe, Donato Capece «questa è la polizia penitenziaria pronta ad agire con gli altri operatori e con gli stessi detenuti, come in tale evento critico al carcere di Teramo, per tutelare la vita dei ristretti. Questa è comunità, ma nel rispetto dei difficili ruoli che ognuno viene chiamato a svolgere per la propria parte di competenza. L’ennesimo tentato suicidio di una persona detenuta, sventato in tempo dalla professionalità ed attenzione delle poliziotte, dimostra come i problemi sociali e umani permangono, eccome, nei penitenziari. Negli ultimi 20 anni le donne e gli uomini della polizia penitenziaria hanno sventato, nelle carceri del Paese, più di 23mila tentati suicidi ed impedito che quasi 180mila atti di autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze. Questo è quel che fanno tutti i giorni le donne e gli uomini del Corpo: salvare la vita ai detenuti che tentato di togliersi la vita in cella».

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