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Cronaca

Tentato omicidio in piazza Salotto: ecco gli elementi che hanno portato a Pecorale

Dai frame delle fotocamere, alla felpa trovata nella camera d'albergo "identica" a quella che si vede nel filmato di sicurezza di Casa Rustì: tante le tracce che ha lasciato dietro di sé

Tante le tracce che Federico Pecorale ha lasciato dietro di sé e che hanno portato al suo fermo alle 22.50 del 10 aprile nell'area di servizio di Metauro (Pesaro) da parte degli inquirenti dopo una serrata indagine. Indagine pochi minuti dopo quanto avvenuto dentro Casa Rustì in piazza Salotto dove il cuoco 23enne Yelfri Guzman è stato raggiunto da quattro dei cinque colpi di pistola esplosi da un'arma ritenuta compatibile con quella di Pecorale. A ripercorre il come sia stato identificato e raggiunto il gip Giacomo Gasparini che ha oggi confermato il fermo e la detenzione del 29enne originario di Montesilvano che stava cercando di raggiungere la Svizzera, Paese dove risiede, a bordo di un taxi. Il presupposto per l'arresto è la flagranza delittuosa, si specifica nel dispositivo, e questa flagranza emergerebbe da diversi elementi a cominciare dai fotogrammi estrapolati dal filmato di sicurezza di Casa Rustì, cui si aggiunge la testimonianza rilasciata dalla collega che in quei tragici momenti era presente.

Quindi la ricostruzione dei fatti. Pecorale, oltre che nei frame dei video di Casa Rustì, sarebbe visibile anche nelle telecamere dell'hotel Ambra dove alloggiava e che ha lasciato prima del tempo. Nei frammenti del video si vede un giovane “della corporatura e con abiti e segni identici a quelli del feritore”, scrive il giudice per le indagini preliminari. Nella hall sono stati recuperati i suoi documenti personali, mentre nella stanza che occupava, la 127, è stata sequestrata una felpa con il logo Nike sul petto “identica a quella indossata dallo sparatore poco prima”. Dall'albergo Pecorale, si vede sempre dai video, è andato via alle 15.50 a bordo del taxi di Vincenzo Fimminilli che ha poi collaborato con gli inquirenti per consentire il fermo del 29enne. Fermo a seguito del quale l'uomo è stato trovato in possesso di una Beretta calibro 6,35 che allo stato attuale, si legge ancora, “gli inquirenti giudicano compatibile con due ogive nel frattempo estratte dai medici che hanno operato Guzman”. Un'accurata ricostruzione alla base della convalida, oltre al fatto che, secondo il giudice delle indagini preliminari, Pecorale sarebbe a rischio di fuga e potrebbe reiterare il reato. Sulle sue condizioni mentali, vista la richiesta avanzata dal suo legale per una perizia psichiatrica, sono state acquisite le documentazioni mediche arrivate dalla Svizzera dove è in cura dal 2016, ma sono in francese. Saranno quindi tradotte e certamente approfondite, si legge ancora nel documento a firma del gip.

Al momento Pecorale è detenuto nel carcere di Ancona.

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