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Cronaca Pineta Dannunziana

Strage di oche, l'accusa di WWF e LAV: "Potevano essere salvate"

Dopo il secondo sopralluogo da parte dell'Arta e dei medici dell'Istituto Zooprofilattico al lago della Pineta di Pescara, dove sono morte quasi 40 oche negli ultimi giorni, intervengono il WWF e la LAV che accusano le istituzioni: "Gli Enti ed il Comune sapevano del degrado nel lago"

Si scatenano le polemiche sulla strage di oche nel lago della Pineta di Pescara. Ieri c'è stato un secondo sopralluogo da parte dei tecnici dell'Arta che, insieme ad alcuni medici specializzati dell'Istituto Zooprofilattico, hanno raccolto alcuni campioni delle acque del bacino per effettuare alcune analisi.

Durante il sopralluogo, avvenuto con la barca del custode, è emerso come nell'acqua di superficie fossero presenti diverse tossine, tra cui quella killer, il botulino. Ma la scoperta peggiore è avvenuta sul fondo del lago, dove sembra ci sia uno strato di feci di almeno un metro.

Uno stato di degrado assoluto che ha portato alla formazione del botulino, responsabile della morte di quasi 40 oche. Intanto nei prossimi giorni si deciderà se spostare gli undici animali superstiti in attesa della bonifica del lago.

Proprio in merito al preoccupante degrado della riserva naturale, arriva il duro commento di WWF e LAV, che hanno accusato senza mezzi termini le istituzioni e gli enti locali.

"Già nel 2002 il Comune era stato avvisato della situazione di emergenza del laghetto della Pineta, a seguito di uno studio commissionato dagli Enti che gestiscono la riserva. Nel 2008, un cittadino aveva anche scritto agli Enti Regionali per denunciare l'indifferenza del Comune" dichiara il WWF.

"Chiediamo all'attuale amministrazione comunale di far luce ed accertare le responsabilità in merito a questo grave episodio che colpisce l'intera comunità" ha dichiarato la LAV.

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