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Cronaca

Stalking e minacce all'ex socio: per la Cassazione Vaccaro non doveva finire ai domiciliari

La Corte di Cassazione ha annullato l'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per il 26enne chietino accusato di aver minacciato e perseguitato l'ex socio in affari pescarese

La Corte di Cassazione ha annullato la misura cautelare degli arresti domiciliari per Ivan Vaccaro, il 26enne di Chieti accusato di stalking e minacce nei confronti dell'ex socio. I giudici hanno infatti accolto il ricorso della difesa dove si sosteneva che gli indizi e le prove raccolte sono completamente infondate ed ottenuti con sistemi non leciti.

Dal 3 al 30 gennaio scorso Vaccaro è finito agli arresti dopo che diversi mesi fa era già stata avanzata da parte dei carabinieri di Pescara e della Procura una prima richiesta di misura cautelare, rigettata dal giudice. Secondo l'accusa Vaccaro avrebbe non solo perseguitato e minacciato l'ex socio in affari che aveva deciso di interrompere il sodalizio lavorativo, ma avrebbe addirittura fatto incendiare la sua auto e danneggiato automobili ed abitazioni di persone vicine alla vittima.

STALKING E MINACCE ALL'EX SOCIO, VACCARO TORNA LIBERO

Alla base delle contestazioni della difesa, la figura di un poliziotto in servizio a Nuoro che avrebbe intercettato Vaccaro illecitamente, pedinandolo senza autorizzazione arrivando anche ad interrogarlo e mantenendo rapporti non solo con il querelante ma anche con gli altri indagati.

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