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Cronaca Spoltore

Spoltore, Marcello Sborgia e le ragioni della protesta: "La banca mi ha tradito"

Marcello Sborgia, l'imprenditore proprietario del gruppo Pakundo, ha attuato la sua eclatante forma di protesta per denunciare il comportamento della sua banca, che ha smesso di fargli credito

La storia di Marcello Borgia non è quella, piuttosto comune negli ultimi anni a causa della crisi, dell'imprenditore sommerso dai debiti che non riesce a saldare gli oneri con le banche, ma piuttosto quella di un uomo che chiede alle banche "di fare le banche".

Al centro della sua eclatante forma di protesta, infatti, il mutuo congelato dall'istituto, che gli impedisce di fatto di completare i lavori di realizzazione di alcuni appartamenti e palazzine già parzialmente venduti ai clienti. Il problema è proprio lì: la banca, soprattutto dopo la vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto (l'inchiesta sulle presunte tangenti ed abusi al Comune di Spoltore), gli congela il mutuo e quindi la liquidità necessaria per chiudere il cantiere e consegnare le abitazioni ai proprietari. E proprio ai suoi clienti, alla fiducia che loro hanno riposto il lui, pensa Sborgia, che si sente come un ladro e per questo chiede dignità, di poter portare avanti ed onorare i suoi impegni con la massima serietà.

A quanto pare, la banca non ha le liquidità necessarie per continuare ad erogare il mutuo, sostiene l'imprenditore.

Se fisicamente Sborgia si è chiuso nella sua attività, non ha però chiuso la porta al dialogo con l'esterno, scegliendo il suo profilo Facebook come mezzo di comunicazione

"Non è assolutamente una protesta contro i debiti od altra cosa io ciedo alla banca di fare la banca e di espletare cio x cui ci siamo accordati." dichiara Sborgia, che ieri alle 22,20 ha messo fine alla sua eclatante forma di protesta, uscendo dall'agenzia e consegnando la pistola.

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