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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Lo chef dimentica le origini dell'arrosticino, gli abruzzesi gli fanno la guerra online

Nell'ultima puntata di Masterchef Italia, il giudice Antonino Cannavacciuolo ha omesso di nominare le origini dello spiedino di carne di pecora. E il web si vendica con il sorriso

L’hanno chiamata Sheep Storm, letteralmente “Tempesta di pecore”, e si è scatenata giovedì sera quando, mentre gran parte dei telespettatori italiani guardava e commentava sarcasticamente il Festival di Sanremo, su Sky Uno andava in onda la puntata settimanale di Masterchef Italia. 

All’improvviso in mano ad uno dei quattro giudici, lo chef napoletano Antonino Cannavacciuolo, è comparso l’inconfondibile arrosticino abruzzese, cibo tipico della regione e impossibile da confondere con spiedini o altre imitazioni. Il cuoco stellato, però, ha omesso di raccontare la cosa più importante, ossia la provenienza dello spiedino di carne di pecora tanto amato dagli abruzzesi, e non solo. 

E da lì il web abruzzese si è scatenato. Tutto è partito dalla pagina satirica Abbruzzo di Morris, che già in passato aveva promosso altre iniziative tutte da ridere, come l’invasione della pagina ufficiale dell’Islanda al grido di #FreeBirkir (il centrocampista biancazzurro Bjarnason, convocato in nazionale proprio in coincidenza della finale playoff contro il Bologna, in cui il sogno pescarese della serie A si è infranto contro un pareggio). 

Da venerdì, la pagina ufficiale di Cannavacciuolo è tempestata di messaggi di abruzzesi infuriati da quello che ritengono un vero e proprio sacrilegio. Sulla bacheca pubblica e nei messaggi privati, come dimostrano le decine di screenshot postati su Facebook, in centinaia stanno rivendicando la fiera origine degli arrosticini. 

E lo “Sheep Storm” è diventato anche un evento, già virale, sempre sul social network, che invita ad andare a Villa Crespi, ristorante di Antonino Cannavacciuolo, per dimostrare come si cucinano i prelibati spiedini di pecora abruzzesi doc.

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